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Roma, Policlinico Tor Vergata declassato. Non sarà istituto di ricerca ma "azienda ospedaliera universitaria"

Antonio Sbraga
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Dopo cinque anni di gestazione per farne un istituto di ricerca (Irccs), ora la Regione cambia progetto per il Policlinico Tor Vergata, che diventerà una Azienda Ospedaliera Universitaria. Dove, però, da ben sei anni ancora non «nasce» la Sala Parto con l'Ostetricia e da 20 anni si attende il completamento della Torre 8 (con sei piani inutilizzati, tuttora «in stato di rustico»). Nel frattempo il policlinico va «avanti con una configurazione ibrida che sta portando la situazione all'impasse per servizi e i 600 lavoratori», denunciano Cgil, Cisl e Uil che avvertono: «Se azienda e Regione non fanno chiarezza, la mobilitazione crescerà». Ma la Regione ora è impegnata nell'approvazione definitiva della costituzione della nuova «Azienda Ospedaliera Universitaria». L'accordo dovrebbe mettere fine anche alle liti condominiali tra azienda e ateneo: la Regione riconoscerà all'Università la somma di 15 milioni di euro «a chiusura delle partite oggi a contestazione e delle pretese rivendicate e/o rivendicabili nei suoi confronti, riconoscendosene, pertanto, debitrice». Mentre l'Università «rinuncia ad azionare qualsiasi pretesa creditoria controversa».

 

 

Però il nuovo progetto annulla quello per il riconoscimento dell'Irccs, avviato nel 2017 (nel 2019 la Regione nominò addirittura un commissario straordinario perché «appare necessario comunque assicurare la continuità della gestione dell'Azienda ospedaliera nelle more della definizione complessiva dell'iter di riconoscimento della nuova entità giuridica della Fondazione, secondo il modello Irccs») e rimarrà incompiuto. Com' è ancora parziale tutto il policlinico: gli stessi tecnici dell'azienda hanno scritto che c'è ancora un quarto del progetto da mettere in funzione («l'attivazione del Ptv è avvenuta per fasi progressive, ad iniziare dai primi mesi del 2001, e risulta allo stato completa per circa il 75% dell'intero progetto»). Tant' è che, hanno aggiunto i tecnici, il «numero dei posti letto potenziali si aggira intorno alle 800 unità», mentre attualmente ne sono funzionanti solo 504. «La programmazione regionale della nuova rete ospedaliera prevede un aumento a 605 posti letto rispetto ai 504 posti attivi», ha scritto nel settembre scorso il direttore generale del Ptv, Giuseppe Quintavalle, quando ha annunciato anche «lo sviluppo e ampliamento dell'area dedicata alle attività ambulatoriali in Torre 8 al piano -1 e la apertura dei posti di letto della ostetricia ed il completamento dei 40 posti letto della Torre 8 nel 2022». Però la sala parto è in gestazione da ben sei anni («programmare per le Aziende Tor Vergata e Sant'Andrea la realizzazione di un reparto di ostetricia» ha scritto la Regione nel decreto 214 del giugno 2016) e annunciata come «imminente» due mesi fa dall'azienda. Però la «imminente apertura del Reparto di Ostetricia e della Sala Parto all'interno del Policlinico» ancora non arriva.

 

 

Si fa attendere come la Torre incompiuta, la 8, che ha ancora sei piani inutilizzati. Per il settimo piano la Regione ora punta, con i fondi del Pnrr, a farne un «ospedale di comunità» da 40 letti (ma a gestione infermieristica). E, per il resto, sul piano di investimenti di edilizia sanitaria del Ministero della Salute, che per il «completamento dell'ospedale» nel febbraio scorso ha stanziato 5 milioni e 996 mila euro.

 

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