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Pedana selvaggia e dehors, deciso lo stop al centro di Roma

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Damiana Verucci
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Stop agli ampliamenti di pedane e arredi esterni per gli esercizi di somministrazione dal primo luglio, ma solo nel I Municipio. Nel resto del territorio capitolino, invece, si potranno continuare ad ottenere in via emergenziale e fino al 31 ottobre 2022, basterà comunicarlo entro il 30 giugno. Disparità di trattamento evidentemente considerata necessaria, messa nero su bianco dentro la nuova delibera comunale che sarà sottoposta all'approvazione dell'Assemblea Capitolina, dovuta anche al fatto che l'assessorato al commercio era stato imbeccato qualche giorno fa proprio dal I Municipio in merito alle occupazioni ormai fuori controllo e fuori da ogni logica. Ma sempre di trattamento diverso si tratta, nel momento in cui si dice no all'ampliamento in una parte della città e sì a tutto il resto del territorio. Probabile a questo punto che seguiranno i ricorsi, le associazioni di categoria stanno già valutando il da farsi, a parte Confcommercio Roma che invece plaude alla delibera capitolina. E poi? Come si eviterà proprio in piena estate che i titolari delle attività di somministrazione continuino ad allargarsi approfittando della bella stagione e del fatto che ormai sempre più clienti chiedono di sedersi all'aperto?

«Ci sarà un nucleo speciale di vigili e tutti i giorni dovranno darci un report sui controlli effettuati. Lunedì ci sarà un incontro con la polizia municipale per mettere a punto proprio questo», è la risposta dell'assessorato al commercio. È un dato di fatto, tuttavia, che fino a questo momento si contano sulle dita di una mano le sanzioni effettuate e le rimozioni anche perché come più volte dichiarato dall'assessore al commercio del I Municipio, Jacopo Scatà, per rimuovere arredi e pedane di un esercizio a volte non basta un'intera giornata. Immaginiamoci quando sono centinaia quelle parzialmente o totalmente abusive come risulta ad oggi. La delibera, tuttavia, è fatta ed è stata approvata ieri dalla Giunta Capitolina. Prevede, appunto, che con una procedura semplificata gli esercenti (tranne quelli che hanno un locale nel I Municipio) comunichino entro il 30 giugno la volontà di mantenere l'osp emergenziale fino al 31 ottobre. La richiesta andrà indirizzata al Municipio. Sulla comunicazione trasmessa il parere della Sovrintendenza Statale è richiesto solo per le vie e piazze per le quali è obbligatorio.

«Abbiamo messo a punto questa delibera per dare ulteriori certezze agli operatori, soprattutto ora che è in arrivo la stagione estiva, e allo stesso tempo per tutelare il decoro dei nostri quartieri e le richieste dei residenti – spiega l'assessore alle attività produttive, Monica Lucarelli - Roma, anche in anticipo rispetto a eventuali future norme nazionali, si dota in questo modo di una efficace normativa ponte in vista del nuovo regolamento sulle Occupazioni di suolo pubblico, che terrà insieme al meglio le diverse esigenze pubbliche e private e sarà declinato secondo le specificità dei territori della Capitale». La sensazione è che questo nuovo regolamento, tuttavia, tardi ad arrivare; il passo dal 31 ottobre ad 31 dicembre sembra essere breve, sempre che nel frattempo non salti il no all'ampliamento per le osp in I Municipio e si riparta dall'inizio.
 

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