Crisi in vista, i rifiuti di Roma vanno in Olanda a peso d'oro: non c'è più spazio
Ci sono «ragioni di estrema urgenza (...) dovute alla carenza e fragilità del sistema impiantistico regionale» alla base di una nuova determina dirigenziale interna all'Ama per "piazzare" ovunque sia possibile, fuori dalla regione Lazio, i rifiuti lavorati dagli impianti di trattamento aziendali nel territorio di Roma. E la soluzione, come al solito, è per la maggior parte delle tonnellate prodotte, spedizioni all'estero, più precisamente in Olanda, con tappa intermedia nel Nord Italia. La municipalizzata per i rifiuti il 21 aprile ha messo nero su bianco il suo piano. Le tonnellate da smaltire prima che la Capitale rischi nuovamente di affogare nei suoi rifiuti sono quasi 58mila. Una quantità che i pochi impianti rimasti nel Lazio non possono ricevere ed è dunque necessario volgere lo sguardo al settentrione e al Nord Europa, dove sono attrezzati per farlo e dove l'indifferenziata, anche grazie ai termovalorizzatori, è una risorsa da cui tirar fuori bei soldini. Quarantamila delle cinquattottomila tonnellate, passando per Milano ed altri centri della Fenice Srl finiranno questa volta in Olanda. E a che prezzo!
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Basti pensare che solo per il servizio che svolgerà questa società pagheremo ben 9 milioni di euro, per un importo a tonnellata di 225 euro. I costi del trasporto che pesano sulle tasche dei romani e sull'ambiente, che dovrà sopportare il serpentone di tir avanti e indietro per le autostrade della Penisola. In totale, per l'operazione "fuori tutto", l'Ama sborserà quasi 12 milioni e mezzo di euro. Ma da quali impianti provengono questi scarti? E perché non riescono a stare al passo con lo smaltimento? Gli impianti Ama sono due: il tritovagliatore mobile e il Tmb di Rocca Cencia.
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Il perché della crisi alle porte lo ricorda la stessa Ama, che lancia l'ennesimo allarme e scrive: «Alla luce delle ripetute situazioni di crisi nel trattamento del rifiuto urbano residuo, acuite dall'imprevisto prolungamento delle manutenzioni da parte dell'amministrazione straordinaria della E.Giovi (gli impianti Tmb di Malagrotta, nda)», e ancora «a partire dal giorno 11 marzo 2022, venendo meno la discarica di Ecoambiente sita nel comune di Albano Laziale, Ama ha dovuto da una parte aumentare i flussi di rifiuti indifferenziati conferiti presso gli impianti che non usufruivano di questa discarica o che avevano delle alternative possibili, e allo stesso tempo trovare degli spazi per il conferimento del rifiuto prodotto dai propri Impianti (...) Infine, in considerazione dell'incertezza circa tempi e/o modalità di riapertura della discarica di Ecoambiente, e per garantire un minimo margine di sicurezza a fronte di impreviste e possibili chiusure sia degli impianti di proprietà che di quelli contrattualizzati, sono stati presi contatti con la società Fenice S.r.l. che ha prodotto una propria offerta dando certezza di trattamento per almeno 40.000 t/annue (allegato 44), per la possibilità di avviare atrattamento presso impianti esteri, nello specifico olandesi».
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