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Peste suina a Roma, "cinquemila ettari". La mappa rossa: dove inizia e finisce la zona infetta

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Una "zona rossa" di circa 5000 ettari a nord di Roma, con misure stringenti per evitare la diffusione della peste suina africana, dopo il primo caso riscontrato pochi giorni fa in un cinghiale morto nel parco dell'Insugherata. A disporla è la Regione Lazio con una ordinanza emanata dal presidente Nicola Zingaretti, contenente le prime misure di contrasto all'infezione, spesso letale per gli animali colpiti ma non trasmissibile all'uomo.

Il provvedimento della Regione prevede, nella "zona infetta provvisoria" individuata, misure di sorveglianza rafforzata sui cinghiali, il campionamento delle eventuali carcasse (o degli animali moribondi) e il loro smaltimento secondo procedure di "massima biosicurezza".

Al Comune di Roma è demandata l'installazione dell'apposita segnaletica all'ingresso alle zone coinvolte, con divieto di avvicinarsi e dare cibo ai cinghiali, organizzare eventi - compresi i pic-nic - e la raccomandazione di disinfettare le scarpe all'uscita dalle aree agricole e dai parchi. Il Comune dovrà inoltre recintare i cassonetti dei rifiuti per evitare l'avvicinamento degli ungulati, mentre anche i cittadini sono tenuti a segnalare alla Protezione civile regionale la presenza di carcasse o di cinghiali moribondi.

Fuori dalla zona infetta provvisoria, ci sarà invece una cosiddetta "zona di attenzione" estesa a tutto il territorio della Asl Roma 1, a ovest del fiume Tevere. L'ordinanza regionale prevede anche un censimento di tutte le aziende sia commerciali sia familiari che allevano suini dell'area. I varchi di accesso alla zona infetta del versante del nord dovranno inoltre essere chiusi.

Il problema della peste suina "è un tema su cui poniamo massima attenzione, in sintonia con i territori che sono maggiormente coinvolti" ha assicurato lato Governo il ministro della Salute, Roberto Speranza. "Rispetto le sensibilità di animalisti e ambientalisti, ma siamo di fronte a una emergenza e deve essere affrontata con strumenti emergenziali. Quindi serve pensare anche ad un piano di selezione, di abbattimento importante, che riduca il numero e la presenza dei cinghiali", ha specificato da parte sua il sottosegretario Andrea Costa, delegato da Speranza all'emergenza peste suina.

Secondo le stime di Coldiretti Lazio, nella sola provincia di Roma si calcola la presenza di oltre 20 mila cinghiali. "Bene la tempestiva ordinanza della Regione Lazio. Ora è di fondamentale importanza procedere con l'eradicazione degli ungulati fuori dalla zona rossa", ha commentato il presidente regionale dell'associazione, David Granieri.

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