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Notti violente a Roma. Rapine, risse e droga: telecamere in arrivo

Martina Zanchi
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Nei luoghi più sensibili del Pigneto e di Centocelle, ma anche in piazza Pino Pascali all'Alessandrino, è necessario installare telecamere di sorveglianza. È la conclusione a cui ieri è giunto l'Osservatorio territoriale per la sicurezza del Municipio V, una riunione istituzionale a cui hanno partecipato anche rappresentanti della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di finanza, del Gabinetto del sindaco di Roma Capitale e della Polizia locale di zona. All'ordine del giorno i fatti che, nell'ultimo mese, hanno riempito le pagine di cronaca nera del territorio. Dalla rapina con stupro a Centocelle ai danni di un 16enne e di sua madre, fino al caso dell'avvocato Giovanni Ferrari, che ha denunciato pubblicamente le minacce che da oltre un anno subisce al Pigneto, davanti al suo studio in via Ascoli Piceno, da parte di un gruppo di sbandati. Il Tempo, la scorsa settimana, ha pubblicato la sua storia dopo che l'avvocato è stato audito in commissione Politiche sociali del V. Per quanto riguarda i fatti di Centocelle, a quanto pare sono emersi diversi episodi analoghi avvenuti in tutta Roma (pur se senza l'aggravante della violenza sessuale) ai danni di ragazzini alla guida di microcar.

 

 

Nell'Osservatorio sicurezza di ieri, la presidenza del Municipio ha richiesto alle forze dell'ordine di indicare i punti più strategici in cui posizionare nuove telecamere di sorveglianza al Pigneto, a Centocelle e in piazzale Pascali, una delle tappe della «via crucis» del 18 marzo contro lo sfruttamento della prostituzione, organizzata dalla Diocesi di Roma. La richiesta di telecamere vuole essere un supporto in più alle attività degli agenti e dei militari impegnati giorno e notte sul territorio. «Prendiamo atto dell'encomiabile lavoro messo in atto dalle forze dell'ordine - commenta il presidente del Municipio, Mauro Caliste - occorre però fare un atto ulteriore verso la sicurezza e l'incolumità pubblica. Nel rispetto della normativa sulla privacy - precisa il minisindaco - saranno messe in atto le misure propedeutiche all'installazione delle telecamere. Stiamo cercando soluzioni condivise per poter garantire una maggiore efficacia degli interventi sulla sicurezza del territorio».

 

 

Al Pigneto, nel frattempo, da quando Giovanni Ferrari ha deciso di raccontare quello che gli sta accadendo, la solidarietà del quartiere si è fatta sentire. Sta raccogliendo numerose adesioni l'iniziativa spontanea che mercoledì pomeriggio, davanti allo studio legale, dovrebbe riunire tanti cittadini per dimostrare che, nella sua lotta contro la prepotenza, l'avvocato non è solo.

 

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