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Sette indagati per il crollo dell'albero di viale Mazzini: disastro colposo e lesioni gravissime

Valeria Di Corrado e Andrea Ossino
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È il 25 febbraio 2019. Sono le 9 e 30 minuti del mattino e su viale Mazzini come ogni giorno centinaia di persone passeggiano tra le Poste e l'ingresso principale della Corte dei Conti. È proprio lì che all’improvviso un albero enorme si è abbattuto al suo rischiando di fare una strage.

Il pino, di quasi 30 metri, piantato nel 1920, ha schiacciato quattro auto. I rami hanno colpito un passante — Luigi Lambo, avvocato pugliese di 52 anni, docente della Luiss — sbattendolo per terra e provocandogli un forte trauma toracico e lesioni vertebrali per cui ancora oggi è costretto su una sedia a rotelle. Quando è stato ferito stava attraversando la strada parlando al telefonino. Anche altre due persone sono rimaste ferite in maniera più lieve.

 

Secondo il sostituto Procuratore Andrea Cusani quella tragedia poteva essere evitata. I responsabili del crollo secondo l’accusa sarebbero sette. Ci sono gli addetti del centro operativo comunale della Protezione civile. In particolare chi si occupa di tutela ambientale e manutenzione del verde pubblico. Nel mirino anche i responsabili del procedimento relativo all’appalto del mantenimento del verde pubblico. E sono accusati a vario titolo di disastro colposo e lesioni gravissime. 

 

Difficile capire di chi sono le responsabilità indagando nei meandri della farraginosa burocrazia della Capitale.  Ma la faccenda è chiara: l’albero doveva essere tagliato o comunque messo in sicurezza almeno un anno prima rispetto al crollo. La consulenza agronomica disposta dalla Procura, resa possibile anche dal sequestro dell’albero (primo caso a Roma), ha certificato che il pino era pericolante. Insomma, l’incidente si sarebbe potuto evitare. L’arbusto infatti sarebbe stato sottoposto al monitoraggio del Campidoglio ad agosto del 2018: aveva una X gialla sulla corteccia, il segno che fanno gli agronomi per indicare quando una pianta ha bisogno di un intervento. Nonostante il monitoraggio, però, nessuno aveva preso provvedimenti. E quella X gialla si è schiantata al suolo insieme all’albero ferendo un passante. In quei giorni sono stati circa 200 gli alberi caduti a causa delle condizioni metereologiche avverse che hanno insistito sulla Capitale. L’allarme meteo ha portato il Campidoglio a prendere una serie di provvedimenti. Ma sugli alberi nulla è stato fatto. E il risultato è stato gravissimo. 

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