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L'allarme dei pediatri sul vaccino anti-influenzale spray: trasmette i virus

Antonio Sbraga
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Tutti vaccinati a metà nel Lazio: sia i piccoli che gli anziani sono in attesa delle dosi dell’antinfluenzale. E, mentre molti nonni ancora aspettano il primo appuntamento dal medico di famiglia, a loro volta in attesa delle forniture (il totale delle vaccinazioni registrate al 5 dicembre è fermo a 1.154.299 rispetto ai 2 milioni e 400 mila dosi ordinate dalla Regione), per i nipoti, invece, si rischia di bloccare il richiamo vaccinale.

E a protestare contro la Regione sono i medici della Confederazione italiana dei pediatri (Cipe): «È caos più totale sul fronte del vaccino antinfluenzale nel Lazio: le 70mila nuove dosi di Vaxigrip Tetra, che stavamo aspettando, non saranno consegnate alle Asl della nostra Regione. Il Ministero della Salute metterà a disposizione un diverso vaccino tetravalente in forma di spray nasale, in sostituzione del farmaco già somministrato in prima dose ai nostri piccoli pazienti, a cui non potremo fornire la dose di richiamo prevista». Non solo: lo spray sostitutivo, il “Fluenz Tetra, è fortemente sconsigliato nei soggetti che soffrono di asma grave o di allergia all’uovo- sottolinea il Cipe - Inoltre, chi viene vaccinato con lo spray, potrebbe trasmettere i virus, per una o due settimane dopo la somministrazione, agli immunodepressi. A queste grandissime criticità - proseguono i pediatri - si aggiunge che il Fluenz Tetra non è somministrabile ai bimbi dai 6 ai 24 mesi, agli stessi immunodepressi di tutte le età e alle donne in gravidanza: per tutti costoro, ad oggi, non c’è un vaccino alternativo. Siamo in una situazione di stallo e di grande preoccupazione - concludono i pediatri - Oggi ci troviamo con bambini vaccinati a metà, grandi fasce di pazienti fragili più non vaccinabili, criticità per chi ha già le difese immunitarie basse. Una situazione pericolosa, imbarazzante e paradossale, a grave svantaggio dei bambini, delle famiglie e della salute pubblica tutta».

Ma la Regione scarica sul dicastero: «Il vaccino è stato acquistato dal Ministero della Salute ed è autorizzato dagli enti preposti che ne certificano la sicurezza. Pertanto sono destituiti di fondamento alcuni allarmi che stanno circolando immotivatamente. Ad oggi sono già oltre 70 mila le dosi di vaccino antinfluenzale somministrate dai pediatri di libera scelta a fronte delle sole 9.197 dosi dello scorso anno in tutta la campagna vaccinale». Però ci sono ancora «anziani di 95 e 90 anni, come i miei genitori- protesta Ugo- che da 2 mesi non riescono a vaccinarsi perché l’Asl Roma 1 ancora non consegna le dosi al loro medico di base».
 

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