Record di contagi. A Roma più casi Covid di Milano e Torino
Roma caput non-immuni. Ieri la provincia capitolina ha fatto registrare il maggior aumento di casi con 1.351 nuovi contagi nelle ultime 24 ore. A seguire, sul mesto podio delle infezioni, le province di Milano (+1.311) e Torino (+1.214).
Ma non sono soltanto i numeri a lasciare senza fiato: ora ci si mettono pure i software: «Il programma informatico adottato dalla Regione Lazio per compilare le ricette dematerializzate non consente tecnicamente ai medici la prescrizione delle bombole d’ossigeno - denuncia il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi - L’impossibilità di poter inviare online la prescrizione obbliga i pazienti, o i loro familiari, a recarsi negli studi medici per ritirare la ricetta cartacea, senza la quale non possono avere le bombole in farmacia. Faccio appello alla Regione per cercare di risolvere subito questo inspiegabile problema tecnico: è inaccettabile creare ulteriori ostacoli a chi è già in grosse difficoltà». L’Ordine dei medici, infatti, già nel mese scorso ha messo in guardia da un altro problema: il rischio di una carenza dei contenitori d’ossigeno.
«A mancare non è l'ossigeno, che viene prodotto in sufficienza, ma il contenitore in cui metterlo per poterlo somministrare ai pazienti Covid con insufficienza respiratoria. A questo si aggiunge il fenomeno dell'accaparramento: lo stiamo avendo per le bombole, come lo abbiamo visto per alcuni farmaci - l’avvertenza di Magi - Molti parenti di pazienti deceduti, ad esempio, buttano le bombole dopo averle usate, anche perché non c'è informazione in merito. In molti casi invece, i contenitori vuoti giacciono nei magazzini di farmacie o strutture sanitarie».
Come gli ospedali dove, dopo un novembre-no («La soglia di allerta circa la saturazione della terapia intensiva è stata raggiunta il 17 novembre», superando quota-30% dei letti occupati da degenti-Covid), con i 14 ricoveri effettuati ieri (364 il numero complessivo) si è oltrepassato un altro livello critico: quello dell’occupazione del 40% dei complessivi 894 posti a disposizione nei reparti salva-vita della Regione. Nella quale il mese scorso c’è stata «una costante crescita nei valori degli isolati a domicilio, mentre i valori dei ricoverati paiono assestarsi - annota il Report della Altems-Università cattolica - Nelle ultime due settimane si inizia ad osservare un lieve aumento nel numero dei guariti. Costante crescita nel numero dei deceduti». Con i 38 registrati ieri si è oltrepassata un’altra soglia tragica per il Lazio: quella delle 2.500 vittime-Covid (2.514 per la precisione).