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Caos vaccini anti-influenzali, dopo le mascherine Zingaretti si rifà fregare

Antonio Sbraga
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Se dici bando si rischia lo "sbando" alla Regione Lazio. Dopo il pasticcio sull’appalto per la fornitura delle mascherine, infatti, ora finiscono al "bando" anche i fornitori dei vaccini antinfluenzali attesi da mesi: "I ritardi nella campagna vaccinale del Lazio sono attribuibili esclusivamente alla mancata fornitura di circa 500 mila dosi di vaccino Vaxigrip Tetra da parte della società Sanofi Pasteur che si è aggiudicata la gara per fornire 1,4 milioni di dosi e finora ne ha consegnate 823 mila - denuncia l’Unità di Crisi Covid-19 della Regione - Mancano all’appello oltre 500 mila dosi. La Sanofi è stata già diffidata da parte della Centrale acquisti regionale a consegnare tutto ciò che è stato contrattualizzato ed ora è stata attivata anche l’avvocatura regionale".

Com’è già accaduto, appunto, per l’ancora agognata fornitura di mascherine. Ma, anche in questo caso, la Giunta di Nicola Zingaretti assicura che "nessun ritardo può essere attribuito alla Regione Lazio che è stata tra le prime Regioni italiane a bandire la gara con tutto il dovuto anticipo. Tale ritardo nelle forniture sta causando un notevole rallentamento della campagna di vaccinazione e disorientamento degli utenti, soprattutto la fascia degli ultra 65 anni", ammette la giunta regionale. La quale ieri è riuscita a distribuire "ai medici di medicina generale 66435 dosi di Flucelvax Tetra. Sono andate circa 37 mila ai medici di medicina generale delle Asl di Roma e circa 30 mila ai medici di medicina generale delle Asl delle altre province. Questo quantitativo - conclude la Regione - serve per l'ulteriore copertura vaccinale degli ultra sessantacinquenni, i 2/3 dei quali sono già stati vaccinati". 

Ma ieri il «Totale delle vaccinazioni registrate» dallo stesso contatore della Regione era di 990.578 persone. Mancano, dunque, all’appello quasi un milione e mezzo di persone, considerando che la Regione quest’anno ha ordinato 2,4 milioni di dosi per una campagna di vaccinazioni partita già in ritardo (l’ordinanza firmata dal governatore l’aveva fissata dal 15 settembre, ma la distribuzione è slittata ai primi di ottobre). 

Poi c’è stato uno stop di ben 10 giorni imposto al piano di distribuzione il 28 ottobre scorso, con l’Unità di crisi costretta ad annunciare: «In questa settimana ci potrebbe essere un sensibile rallentamento, poiché verranno distribuite 50 mila dosi, in attesa della fornitura di oltre 1 milione di dosi che saranno consegnate il 9 novembre». Mai arrivate, se non in piccole dosi rimandate prima al 16 novembre, fino all’ammissione finale della mancata consegna da parte della Regione. 

Però, solo un mese fa, il 25 ottobre, c’era stata l’ultima stizzita smentita da parte dell’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, nonostante le montanti proteste dei cittadini: «Nessuna carenza di vaccino antinfluenzale, ci sono le dosi per tutti. Ne sono state somministrate già circa mezzo milione e le dosi consegnate ai medici sono state, al 24 ottobre, circa 900 mila. Il Lazio è la regione italiana che ha ordinato il maggior numero di dosi, 2,4 milioni».

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