Caos in Campidoglio, nessun tampone obbligatorio dopo la due positività. C'è un cluster?
Il Comune lascia ai singoli la responsabilità di testarsi. E fioccano le proteste: "Troppa superficialità"
Caos in Campidoglio. Dopo la notizia della positività al Coronavirus del consigliere comunale di Fratelli d'Italia Francesco Figliomeni, il Comune ha infatto deciso di non imporre a tutti gli eletti il tampone per verificare l'eventuale contagio. Una circostanza stigmatizzata dallo stesso Figliomeni, che avanza anche il sospetto che qualche altro consigliere fosse già risultato in precedenza positivo ma non lo avesse reso pubblico.
Sui social il consigliere di Fratelli d'Italia ha risposto a un utente che gli chiedeva il perché del mancato obbligo di tampone a tutti i consiglieri. "I misteri della politica grillina - ha detto causticamente Figliomeni - Ma come si può leggere sulle agenzie mi sa che c'era qualcun altro prima che era positivo lì ma temo che, a mia differenza, non ci sono state dichiarazioni in tal senso. Sarebbe interessante sapere da quando...". Un sospetto reso ancora più realistico dopo la positività del capo gabinetto di Virginia Raggi, con la sindaca costretta a mettersi in autoisolamento.
Nei giorni scorsi tanto i consiglieri del Pd che quelli di Fratelli d'Italia hanno dichiarato che avrebbero effettuato spontaneamente il tampone. «Con il medesimo senso di responsabilità del collega ed amico Francesco Figliomeni, al quale rinnoviamo i migliori auguri di pronta guarigione, dopo aver sentito i nostri medici - come prescritto dal protocollo ordinario - abbiamo attivato le procedure per fare il tampone e ci siamo posti in isolamento fiduciario fino all’esito dello stesso» hanno dichiarato in una nota congiunta gli esponenti di Fd’I, Andrea De Priamo capogruppo in Campidoglio, i consiglieri comunali Lavinia Mennuni e Rachele Mussolini della lista civica «Con Giorgia». «Abbiamo chiesto all’Amministrazione capitolina di attivarsi con una maggiore e scrupolosa attenzione anche a tutela del personale operante presso l’Assemblea capitolina e delle persone che giornalmente incontriamo nell’espletamento della nostra attività istituzionale», conclude la nota.
Stessa decisione per il Partito democratico: «A seguito dell’annuncio del collega Figliomeni, a cui rinnoviamo gli auguri di pronta guarigione, abbiamo deciso di attivare immediatamente le dovute precauzioni e di fare oggi il test per Covid-19. Siamo convinti che in tutti debba prevalere il rispetto e il senso di responsabilità per colleghi, dipendenti, e per i tanti elettori e rappresentanti delle categorie che ogni giorno incontriamo».
"Il Campidoglio ha deciso di procedere con il protocollo standard e di lasciare alla valutazione dei singoli e dei medici di base la decisione di sottoporsi al test. Crediamo che serva fare di più ed assicurarsi che tutti i consiglieri facciano il test. Vogliamo ringraziare il collega per il senso di responsabilità che ha dimostrato, mettendosi in isolamento fiduciario. La tutela dei cittadini - si legge ancora - è la nostra priorità e come gruppo faremo di tutto per garantirla al di là dei protocolli standard. Auspichiamo che in tanti si dotino presto dell’app Immuni e in attesa dei risultati dei nostri rispettivi tamponi, ci poniamo in autoisolamento".