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Povera Raggi, spunta un patto segreto Pd-M5s per farla fuori

Le trattative per individuare un candidato comune. Che non sarebbe Virginia...

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Si fa dura la strada di Virginia Raggi verso la ricandidatura al Campidoglio. Si moltiplicano infatti le voci di ipotetici accordi sottobanco M5s-Pd per trovare un candidato comune per il Campidoglio alternativo all'attuale sindaca, anche se subito smentite da entrambi i partner di governo. Ci sono poi le divisioni interne ai 5 Stelle, con una parte del Movimento che sarebbe pronta a sacrificare la ricandidatura dell’attuale sindaco in nome del rafforzamento dell’alleanza che sostiene l’esecutivo Conte e un’altra che difende la difficile esperienza di questi anni a Palazzo Senatorio. Una situazione tesa, dove nelle prossime settimane ogni giorno si rincorreranno le ipotesi più disparate.

Archiviati il referendum e le regionali, il voto della primavera 2021 per i sindaci delle grandi città - Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli - sarà il piatto forte della contesa politica dei prossimi mesi. Con la corsa per il Campidoglio destinata a catalizzare le attenzioni perché coinvolge da vicino i delicati equilibri dell’alleanza di governo giallorossa. Il punto di partenza con cui fare i conti resta la volontà della Raggi di cercare il bis, avallata 40 giorni fa da un voto sulla piattaforma Rousseau. La Raggi ha dimostrato negli anni una certa determinazione nel perseguire alcuni obiettivi, al limite dell’ostinazione. Ma il divario tra lei e il Pd, che non intende sostenerla, preclude per ora la possibilità di una replica dell’intesa giallorossa nella Capitale.

«Quando ho detto di essere pronta a ricandidarmi l'ho fatto perché intendo proseguire su questa strada. Questa è la mia visione e del M5s su Roma. Le altre forze politiche hanno già dato ampiamente prova di quello che sanno fare in questa città, quindi non credo ci siano margini per ragionamenti diversi, io voglio continuare in questa direzione», le parole con cui il sindaco oggi ha nuovamente chiuso la porta ad una intesa con i Dem.

II Pd intanto continua a parlare di «fallimento» della Raggi ma non ha ancora individuato un candidato da contrapporle. In queste ore cresce l’attesa per la possibile indicazione da parte di Nicola Zingaretti di un nome di alto profilo. Una sponda nella selezione potrebbe arrivare dal king maker di altre stagioni del centrosinistra romano, Goffredo Bettini, molto attivo in queste settimane. In alternativa decideranno le primarie.

Anche il centrodestra vive la stessa attesa di un candidato. L’intesa sulle amministrative tra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, a quanto filtra, prevederebbe che il candidato su Roma venga scelto da Fratelli d’Italia, quello per Milano dalla Lega e per Torino da Forza Italia. Oggi il vice presidente della Camera Fabio Rampelli, di FdI, più volte accostato alla corsa per il Campidoglio, ha spiegato all’AGI: «Ogni campagna elettorale si contraddistingue, nelle sue battute preliminari, per l’eterna disputa tra politica e società civile. Dico semplicemente che si tratta di trovare la persona giusta, gli identikit buttati lì lasciano il tempo che trovano». Lo scouting è aperto.

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