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Autista positivo e 47 isolati. Marchi: all'Atac scoppia la bomba Covid

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Bomba Covid all'Atac. Un autista di 47 anni è risultato positivo al coronavirus ed ora è ricoverato in una struttura ospedaliera specializzata nel X Municipio e altre 47 persone tra colleghi e personale del capolinea si trovano in isolamento. A riportare i fatti e "le condizioni nelle quali gli operatori dell’azienda del trasporto di Roma sono stati costretti a lavorare in questi mesi" è Sergio Marchi sul sito di Francesco Storace 7Colli

"Più volte infatti le sigle sindacali hanno richiamato il comune di Roma e l’Atac alle proprie responsabilità. Quando non arrivavano le mascherine per gli autisti, e neppure il gel per disinfettarsi le mani. Per non parlare dei guanti e della igienizzazione delle vetture. Che avverrebbe solo la sera in rimessa, e non alla fine di ogni corsa", si legge nel sito. "Ogni volta però la ex municipalizzata dei trasporti si è difesa. Sostenendo che in azienda vige il pieno rispetto delle leggi e dei protocolli. Ora però un conducente si è ammalato, e la preoccupazione è alta. Anche perché l’impennata spaventosa dei casi di coronavirus nel Lazio non lascia dormire a nessuno sonni tranquilli".

 

"Il soggetto colpito dall’infezione sarebbe un autista, secondo quanto riporta il sito TrasporTiamo. L’uomo  che era in servizio nella rimessa di Portonaccio adesso è ricoverato e la sua famiglia è stata messa in quarantena. Mentre l’intera rimessa dove lavorava è diventata una sorta di zona rossa. Con altre 47 persone tra colleghi e personale del capolinea che adesso si trovano in isolamento. In attesa di essere tutti sottoposti al tampone. Che forse nel caso di un servizio pubblico come quello del trasporto dovrebbe essere effettuato periodicamente a tutti coloro che hanno un potenziale contatto con la gente. Come per il personale sanitario, ad esempio. E non solo successivamente, quando ormai la frittata è fatta. E si può solo limitare la estensione del contagio", scrive Marchi. che rivela: "adesso il direttore Cristiano Ceresatto ha firmato una missiva spedita a tutti i depositi. Nella quale si fa divieto assoluto di presentarsi sul posto di lavoro per chi sia di ritorno da vacanze in zone a rischio. Solo dopo aver trasmesso evidenza del tampone effettuato con esito negativo – si legge nella nota – sarà il medico aziendale ad autorizzare la ripresa in servizio. E così tra timori di un nuovo lockdown e controlli straordinari, anche per i trasporti a Roma è iniziato un autunno che si prevede caldo e difficile per tutti".

 

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