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Roma, finto regista abusava di aspiranti attrici col tranello dei casting: arrestato

Valeria Di Corrado
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Si era finto un regista affermato del mondo del cinema e, con la scusa di selezionare giovani attrici, abusava di loro. I casting si trasformavano così in occasioni per violentare le ragazze. I carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia Parioli hanno proceduto all'arresto di C.M., 48 anni, originario di Frosinone, ma residente a Roma. La misura della custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip del Tribunale di Roma su richiesta del pool di pm specializzato contro la violenza, in quanto ritenuto responsabile di diversi episodi di violenza sessuale su 8 ragazze.

Il provvedimento trae origine da un’indagine condotta dai carabinieri, tra i mesi di febbraio e luglio 2020,  a seguito di diverse denunce presentate da giovani donne, aspiranti attrici, vittime di atti di violenza a sfondo sessuale perpetrati dall’indagato nel corso di finti casting per la realizzazione di film, di fatto inventati.
Nel corso dei provini le vittime venivano invitate ad un primo incontro organizzato presso sedi–uffici presi in affitto ad hoc, con la finalità di accattivare la loro fiducia e di rendere la prospettiva di poter aspirare a una parte nel film quanto più realistica possibile.

Poi organizzava un secondo incontro, questa volta senza indicare alle ragazze l’indirizzo preciso del luogo di appuntamento, bensì fissandolo nei pressi di fermate della metropolitana, nella maggior parte dei casi Piazza Annibaliano e Piazza Bologna, dove le raggiungeva e accompagnava in appartamenti all’interno dei quali abusava di loro. Nello specifico, l’indagato sottoponeva alle aspiranti attrici parti di un copione di fantomatici film, chiedeva loro di interpretare con lui la parte e approfittava della situazione per compiere atti sessuali contro la loro volontà. In alcune occasioni non ha esitato a chiudere la vittima all’interno dell’appartamento. In un episodio recente ha compiuto una violenza sessuale completa.

Le vittime, come si evince dalle numerose denunce presentate, sono tutte giovani ragazze in cerca di lavoro nel mondo il cinema e dello spettacolo. È emerso come l'arrestato, al fine di raggiungere il proprio obbiettivo, le inducesse a ritenere che il compimento degli atti sessuali costituisse dimostrazione delle loro capacità artistiche e che il loro rifiuto sarebbe stato indicativo della inidoneità alla recitazione.

Le condotte criminose sono state consumate anche in piena emergenza Covid-19, tanto che il 48enne ha prospettato partecipazioni a casting di nuovi film che avrebbe diretto appena terminato il “lock-down”. Lui si qualificava come film-maker, regista e produttore, ma aveva fatto ben poco nel mondo del cinema. Ha però sempre gravitato attorno a giovani e avvenenti ragazze: prima come organizzatore del concorso di bellezza "Star of the year" e poi girando il film "Il sogno di Jessica", ambientato nel frusinate, che aveva come protagoniste quattro giovani attrici.

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