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Caos tariffe per i test sierologici

Antonio Sbraga
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Per ora, più che test sierologici, sembrano “price-test”. Perché, oltre alla ricerca degli anticorpi anti-Covid, nel Lazio occorre fare anche le famose ricerche di mercato per la definizione del prezzo giusto dell’esame. Ma senza trovare il fatidico “ok” del vecchio quiz tv. Perché manca sia nelle strutture pubbliche, dove c’è una differenza di 2 euro e 42 centesimi tra quanto richiesto dal San Giovanni-Addolorata (17,65 €) e il San Camillo-Forlanini e l’Istituto Zooprofilattico, che invece applicano la tariffa indicata nella determina della Regione: «euro 15,23 (di cui euro 2,58 relativi al prelievo), la cui applicazione sarà obbligatoria per i laboratori abilitati delle strutture pubbliche». E manca anche nelle strutture private abilitate, per le quali il caso dei prezzi-pazzi («dai 22 euro registrati per test sierologico a Civitavecchia fino a un massimo di 85 euro segnalato a Roma») ieri è finito addirittura in Procura, con un esposto presentato da Cittadinanzattiva Lazio.

 

STRUTTURE PUBBLICHE

Sono 22 gli ospedali indicati nella determina regionale del 13 Maggio, ma i test sono iniziati solo dal 28 al San Camillo, che chiede «il pagamento del ticket regionale più tariffa prelievo, per un totale di 15,23 euro». Il 29 maggio è partito anche il Sant’Andrea, che però indicare sul sito un più generico «al costo calmierato stabilito dalla Regione Lazio». Domani attiverà il servizio anche l’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana, «al costo fissato dalla Regione Lazio di 15,23 euro». Mentre, al San Giovanni, «il test viene effettuato in regime privatistico alla tariffa regionale per un costo di 17,65 euro». Perché questa maggiorazione di 2 euro e 42 centesimi? Al nosocomio di Via dell'Amba Aradam spiegano che «la tariffa finale giusta è quella, perché si deve aggiungere il costo del prelievo. Purtroppo nella comunicazione regionale c’è un errore, noi lo abbiamo corretto perché molti hanno protestato per la differenza in più pagata. Quindi, per trasparenza, abbiamo corretto la tariffa finale giusta». La quale, però, non corrisponde né a quella indicata sul sito istituzionale Salute Lazio («Il test sierologico nelle strutture pubbliche avrà il costo di €15,23»), né sulla determinazione regionale del 13 maggio scorso, che al contrario specifica l’inclusione della tariffa relativa al prelievo nella tariffa di «euro 15,23 (di cui euro 2,58 relativi al prelievo), la cui applicazione sarà obbligatoria per i laboratori abilitati delle strutture pubbliche».

 

STRUTTURE PRIVATE 

Anche Cittadinanzattiva Lazio sottolinea che «la Regione ha fissato un prezzo “sociale” di 15,23 euro” per le strutture pubbliche». Per le 51 private, invece, l’associazione ieri «ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma circa i costi dei test sierologici nei centri accreditati della Regione Lazio. Le difformità riscontrate e segnalate dai cittadini nei centri accreditati dalla Regione Lazio ci hanno indotto a chiedere l’intervento della magistratura- denuncia il segretario regionale Elio Rosati- Non è possibile avere un range che parte dai 22 euro registrati per test sierologico a Civitavecchia fino a un massimo di 85 euro segnalato a Roma. Il costo medio si aggira intorno ai 40 euro. Alla Regione Lazio- conclude Rosati - chiediamo che venga avviata una ispezione nei centri accreditati al fine di poter prendere decisioni anche drastiche se del caso. Invitiamo i cittadini a inviare alla mail [email protected] segnalazioni».
 

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