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Musk manda in tilt Conte e Schlein. La sinistra "impazzisce" per le trattative con Starlink

Benedetto Antonelli
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 Una tecnologia sicura e all’avanguardia diventa il immediatamente il male di tutti i mali per la sinistra. Il motivo? Semplice: il proprietario è Elon Musk.
La sua colpa è essersi schierato al fianco di Donald Trump. Così le opposizioni, guidate da Elly Schlein e Giuseppe Conte, gridano allo scandalo per il semplice fatto che il governo Meloni stia prendendo in considerazione di stringere un accordo con Starlink, la costellazione di satelliti di SpaceX per l’accesso a internet globale in banda larga.
La notizia è stata data dall’agenzia americana Bloomberg, che ha parlato di una trattativa in fase avanzata per 1,5 miliardi di euro. Ma ieri mattina è arrivata la precisazione di Palazzo Chigi: «La Presidenza del Consiglio smentisce che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il governo italiano e la società SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink». E ancora: «Le interlocuzioni con SpaceX rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati», continua la nota di Palazzo Chigi che «smentisce ancora più categoricamente, considerandola semplicemente ridicola, la notizia che il tema di SpaceX sia stato trattato durante l’incontro con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump». Il riferimento è al viaggio lampo di Giorgia Meloni a Mar-a-Lago dal presidente eletto che entrerà ufficialmente in carica il 20 gennaio. Quindi, nessun accordo firmato.
Che la trattativa ci sia non lo smentisce nemmeno il governo.
Tanto che poco dopo è lo stesso Elon Musk ad intervenire su X: «Pronto a fornire all’Italia la connettività più sicura e avanzata!
», scrive.
A stretto giro si pronuncia anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che frena: «Fa fede il comunicato di Chigi». Certo è che i leader dell’opposizione ne approfittano per montare un polverone.
«I patrioti al governo stanno mettendo la nostra sicurezza nazionale nelle mani di Musk alla modica cifra di 1,5 miliardi pubblici? Alla presidente Meloni e a tutto il Governo chiediamo immediata trasparenza di fronte al Parlamento sulle insistenti indiscrezioni di stampa di queste ore. Si tratta di questioni della massima rilevanza», incalza su Facebook Giuseppe Conte. «Non pensi di cavarsela con qualche riga affidata alle agenzie di stampa e ai giornali amici. Meloni e il suo governo vengano immediatamente a riferire in Parlamento sulle trattative con Musk», sbotta la segretaria del Pd, Elly Schlein.
Che aggiunge: «Se 1,5 miliardi di soldi degli italiani per portare i satelliti del miliardario americano nel nostro Paese è il prezzo che dobbiamo pagare per la sua amicizia noi non ci stiamo, l’Italia non si svende». E il leader di Italia viva, Matteo Renzi, attacca: «Se Musk vuole investire in Italia è il benvenuto. Se Musk vuole i soldi dei contribuenti italiani, Meloni deve spiegare perché, come e quando. Mi sembra il minimo, no? Su questa cosa noi andremo fino in fondo».
Di tutt’altro avviso, invece, il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, che definisce Musk «un protagonista dell’innovazione a livello mondiale» e poi rimarca: «Un eventuale accordo con lui per garantire connessione e modernità in tutta Italia non sarebbe un pericolo ma una opportunità. Confido che il governo acceleri in questa direzione, perché offrire servizi migliori ai cittadini è un dovere».

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