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Pd, Schlein sta con Cecilia Sala ma dimentica l'Iran. E poi attacca Israele

Giulia Sorrentino
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Preoccupazione, richieste di rapidità al ministro degli Esteri Antonio Tajani e a tutto il Governo guidato da una coalizione di centrodestra per il rientro In Italia della giornalista Cecilia Sala. Quello che sentiamo dalla bocca della sinistra è solo questo. Oltretutto in un momento delicato in cui l’opposizione dovrebbe fare fronte unito per una causa che non riguarda solo la destra, bensì la bandiera tricolore, la nostra patria, quella che qualcuno, a quanto pare, ha da tempo dimenticato. Questo perché in assenza di altri argomenti, dopo che i sondaggi vedono crescere la fiducia nei confronti di Meloni e degli alleati, dopo che è stata approvata la manovra (ennesimo successo della destra) si vuole trovare quel qualcosa a cui appigliarsi per tentare di cogliere in fallo chi è alla guida del Paese. È triste strumentalizzare una donna che è stata rapita da un regime come quello dell’Iran per provare a raccattare qualche consenso e rendere il caso di Cecilia una questione politica.

 

 

Un silenzio assordante circonda Teheran, salvo la litania di Elly Schlein: «Il governo metta in campo ogni iniziativa per riportarla in Italia», come se Tajani non stesse ore e ore al telefono per risolvere una situazione complessa sotto tutti i punti di vista, soprattutto diplomatico, anche alla luce delle recenti sfumature emerse. Era stato chiesto silenzio, discrezione, unità di intenti, ma non ce la fanno. «Abbiamo agito con discrezione, siamo d'accordo con la famiglia che ci ha chiesto di mantenere il riserbo sulla situazione», hanno sottolineato dal Ministero, eppure tutto deve diventare oggetto di bagarre. I microfoni però per i pentastellati e i sinistri si spengono quando esporsi non conviene: come mai non è stata detta una sola parola di condanna nei confronti dell’Iran? Come mai, oltre alla legittima solidarietà verso la nostra concittadina, non si riesce a tacciare della parola crimine un regime che sta favorendo il massacro in Medio Oriente al fianco di Hamas? Non solo non si esprime in merito, ma se lo fa sbaglia il bersaglio e se la prende con «il governo di estrema destra di Benjamin Netanyahu» che «continua a violare i principi della legalità internazionale» in un post incomprensibile fatto su Instagram. Terra chiama Elly. Elly non risponde.

 

 

Sacrosante le affermazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto: «Le trattative con l'Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell’opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare ma solo con un'azione politica e diplomatica di alto livello. L'Italia lavora incessantemente per liberarla, seguendo ogni strada». Quindi ci chiediamo: i civili di Israele non meritano solidarietà? Non sono anche loro, seppur non italiani, oggetto di soprusi e di massacri di massa? Verso di loro non c’è modo di esprimere dispiacere? E gli altri 2000 italiani detenuti all’estero? È mai stata fatta una telefonata a Katia Anedda, presidente di Prigionieri del Silenzio Onlus, che si occupa proprio dei nostri concittadini prigionieri interra straniera? O ci sono vite che contano meno di altre? Loro non contano perché non hanno un nome altisonante? Non contano perché non fanno notizia? Non era forse la sinistra quella che vantava il favore popolare, degli ultimi, dei meno abbienti? O la sinistra di oggi ha perso il respiro acquisito durante la Rivoluzione Francese ed è solo quella radical chic (oramai forse solo radical) che vive nei salotti, e fortunatamente non nei palazzi? Ha perso il contatto con la realtà e presto gli italiani capiranno anche questo. In un momento simile l’unica cosa che andrebbe fatta, unitamente alla maggioranza, che si è dimostrata estremamente compatta, è sì chiedere il ritorno della giornalista, condannando però al contempo un regime che non garantisce nemmeno lontanamente la libertà di espressione. O forse siete dalla parte di un regime teocratico che ammazza selvaggiamente una ragazza solo perché non ha indossato correttamente il velo islamico? Vi è sfuggito che mentre il fascismo non c’è più (e voi parlate solo di questo), in altre parti del mondo che non condannate ci sono dittature con ancora ampio respiro che non osate nemmeno contraddire. Dichiaratevi anti-iraniani, o è troppo difficile?

 

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