Meloni querela Canfora. Renzi demolisce la retorica della sinistra
«Sono contento che Giorgia Meloni quereli chi la definisce ‘neonazista’. Da italiano, sarei amareggiato nell’ipotesi di una mancata querela». A scriverlo nella sua Enews è il leader di Italia viva, Matteo Renzi, che affronta così il tema su quanto sostenuto dallo storico Luciano Canfora. «Perché essere un professore di sinistra non ti consente di definire neonazista chi non la pensa come te. Sbaglio?», il commento dell’ex leader Pd dopo che da sinistra si sono scatenate numerose critiche all’inquilina di Palazzo Chigi per la scelta di querelare il professore emerito dell'Università di Bari.
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Renzi ha poi rivolto il suo sguardo al caso Pozzolo: «I media non danno alcuna attenzione al caso ma sulla vicenda dello sparo di Capodanno in cui sono coinvolti dirigenti di Fratelli d’Italia è uscita una notizia che nessuno ha smentito. Ma che quasi tutti hanno volutamente ignorato. Nella nuova versione di un testimone, il deputato di FdI Pozzolo avrebbe sparato mentre il sottosegretario alla giustizia di FdI Delmastro sarebbe stato a tre metri da Pozzolo. Non a gettare l’immondizia fuori dalla sala, non a fumare dunque, ma a tre metri di distanza. Sono versioni molto discordanti. Perché? Chi mente? E soprattutto perché mente? Possibile che su una cosa del genere il sottosegretario non accetti di venire in Aula a riferire? Noi faremo un’altra interrogazione parlamentare. Ma è incredibile che l’uomo da cui dipende la Polizia Penitenziaria non faccia chiarezza in Parlamento su quello che è accaduto».
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«Siamo - osserva ancora Renzi - gli unici a chiedere la verità per una vicenda scandalosa. Un rappresentante del popolo spara a una festa in cui ci sono bambini. E un membro del Governo che rifiuta di venire in Aula a dare spiegazioni. Non farà notizia ma sotto il profilo del rispetto istituzionale è una cosa pazzesca».