Pd, rivolta delle donne contro le liste di Schlein. Ecco chi sale e chi scende
La rivolta delle donne dem. Schlein è la prima donna segretaria del Pd ma da quando è arrivata ha fatto intendere di essere interessata più alle sue donne che alle donne del partito. E così prima ha fatto fuori Serracchiani e Malpezzi da capogruppo di, rispettivamente, Camera e Senato. A Palazzo Madama ha piazzato uno dei pochi big che l’aveva sostenuta: Francesco Boccia, mentre a Montecitorio ha nominato a capo del gruppo la «sua» Chiara Braga. In segreteria la situazione vede sicuramente la presenza di più donne, sono 10 su 21 posti disponibili, ma anche qui Elly si è mostrata poco inclusiva rispetto alle tante anime del partito mettendo, perla maggior parte, sue sodali. Poi c’è la questione Europee. La linea della segretaria di volersi candidare al terzo posto in tutte le circoscrizioni, tranne alle isole dove farà la capolista, e il desiderio di volere come capolista solo nomi civici sta, di fatto, chiudendo lo spazio a tante candidate. Dal partito fanno sapere di aver «manifestato la nostra perplessità sulla possibilità di avere candidature civiche come capolista, magari affiancate dalla candidatura della segretaria» perché «questo non valorizzerebbe la classe dirigente Pd e penalizzerebbe soprattutto le candidature femminili».
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Ieri a Strasburgo c’è stata una riunione della delegazione dem, senza Elly, proprio per fare il punto in vista delle prossime Europee. Durante il vertice è stato «affrontato il tema del programma, degli obiettivi raggiunti e ciò su cui vogliamo impegnarci per il futuro». Inoltre, si spiega, «abbiamo posto il tema della valorizzazione degli uscenti nella posizione della lista per il lavoro svolto, per le battaglie portate avanti e per dare continuità» al lavoro impostato in Europa. E tra quelli che rischiano di non essere rielette c’è Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, che Schlein vorrebbe al quinto posto nella circoscrizione sud dopo Sandro Ruotolo. Ma non è la sola.
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La leader dem vorrebbe candidare Cecilia Strada al Nord Ovest, Annalisa Corrado al Nord Est insieme ad Alessandra Moretti, al Centro troverebbe spazio Alessia Moran e la fedelissima Camilla Laureti. Mentre al sud dovrebbe essere ormai certa Lucia Annunziata. Ma se c’è chi sale, c’è, di conseguenza, chi scende. Fra queste: Valeria Fedeli, Roberta Pinotti, Valeria Valente (ostracizzate nel Pd da quando osteggiarono il ddl Zan) e, come detto, Simona Malpezzi, Lia Quartapelle, Pina Picierno e Debora Serracchiani. Se Schlein doveva essere la segretaria delle donne diciamo che non è partita col piede giusto.
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