Dario Nardella, annullato l'evento alla Luiss: "Discriminazione politica". E attacca il governo
«Mi ha chiamato il presidente della Luiss Gubitosi molto dispiaciuto e mi ha chiesto di annullare l’evento. Io sono rimasto sbigottito e dispiaciuto perché avevamo concordato la presentazione del libro con personalità di varie posizioni politiche. Pensavo che in Italia si potesse fare in un’università un confronto libero su un libro. Evidentemente c’è un clima pesante di discriminazione politica frutto dell’atteggiamento che questo governo di destra ha verso chiunque la pensi diversamente». Lo dichiara il sindaco di Firenze, Dario Nardella, commentando le polemiche politiche sulla presentazione del suo libro "La città universale", che era in programma il prossimo 4 aprile alla Luiss, a cui dovevano partecipare, tra gli altri, il professore Romano Prodi e il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari.
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«Sono sinceramente sbigottito e anche un po' preoccupato per il clima che c’è, però ovviamente non voglio certo mettere in imbarazzo Gubitosi o la Luiss anche se con loro avevamo concordato tutto, quindi ora decideremo con il professore Prodi e il direttore di Repubblica Molinari se a questo punto annullare tutto perché mancano pochi giorni o farlo da un’altra parte. Certo francamente è la prima volta che mi succede una cosa del genere, sono sinceramente senza parole», continua il sindaco di Firenze.
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«Questa - prosegue - non è una iniziativa elettorale: la campagna elettorale per le Europee non è cominciata, non ci sono ancora candidature ufficiali. C’è un direttore di un quotidiano nazionale come Maurizio Molinari di altissimo profilo, c’è un ex presidente della Commissione europea ed ex presidente del Consiglio come il professor Romano Prodi, c’è un ex esponente di governo, parlamentare importante, come Gaetano Quagliarello, l’onorevole Michela Di Blase, un’autorevolissima professoressa come Ginevra Cerrina Feroni. Evidentemente alla stampa di destra, la stampa governativa, queste cose danno fastidio - conclude il sindaco - Si tratta di una sconfitta per la cultura, una sconfitta per il mondo universitario che non si sente più libero di poter organizzare un semplicissimo dibattito su un libro, per altro un libro che parla di Europa e di sindaci e che non è certo un libro che parla di politica in senso stretto».