Superbonus, ecco la stretta del governo. Sì dell'Ue al Piano Mattei
Chi ricorda le sortite della sinistra che delegittimavano preventivamente il Piano Mattei? Ieri, è arrivata un’altra risposta sostanziale a tanti pregiudizi. La Commissione Europea, infatti, ha inserito il Piano trai 15 progetti selezionati nel nostro Paese per supportare il cammino delle riforme attraverso il lo Strumento del sostegno tecnico dell’Ue. Il direttore generale della DG Reform dell’Esecutivo europeo, Mario Nava, ha sottolineato che il piano «è assolutamente strategico sul fronte energetico non solo per l’Italia ma anche per l’Europa». Questi 15 progetti si collocano nel novero di altri 170 individuati in tutta Europa. «Un chiaro esempio-ha detto ancora Nava - di cosa lo strumento di sostegno tecnico può fare: supportare un Paese, sostenendo al tempo tutta l’Europa». L’individuazione del Piano Mattei si colloca nella «realizzazione di una tabella di marcia per Connettere l’Africa all’Europa per la produzione dell’energia pulita, principalmente rinnovabile e idrogeno».
La decisione ha suscitato reazioni da Fratelli d’Italia. Il capogruppo alla Camera Tommaso Foti osserva: «Il Piano, che figura trai 15 progetti nazionali sostenuti da Bruxelles, permetterà alla nostra nazione di diventare un importante hub energetico che collega Europa e Africa. Il presidente Meloni ha avuto la lungimiranza di comprendere che grazie alla sua posizione nel Mediterraneo, l’Italia può giocare un ruolo determinante nel dialogo con i Paesi africani, riacquistando quella centralità - andata perduta negli anni-mache un tempo aveva».
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La deputata Ylenja Lucaselli sottolinea: «L’iniziativa dell’Ue sul Piano Mattei qualifica quella che ormai può definirsi una via italiana alle politiche di cooperazione con l’Africa. Una visione ben interpretata dal Presidente Giorgia Meloni che prevede sviluppo per quei Paesi, creando le condizioni per il "diritto a non emigrare"». Dal Senato, Andrea Barcaiuolo ragiona: «Dopo tanti anni in cui troppo spesso la politica si è espressa all’insegna di slogan elettorali o soluzioni atte soltanto a tamponare provvisoriamente l’emergenza ora si parla finalmente di un progetto a lungo termine che segnerà un punto di svolta nella lotta al traffico di esseri umani e restituirà all'Italia, che naturalmente svolge il ruolo di ponte tra Europa, Africa e Medio Oriente» È intanto ieri sera è arrivato il via libera del Cdm aun decreto legge che prevede nuovi paletti per il Superbonus. Il provvedimento non era all’ordine del giorno ed è stato presentato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della riunione. L’obiettivo del provvedimento è di contenere i costi della misura.
Secondo gli ultimi dati dell’Enea, a febbraio la spesa a carico dello Stato per le detrazioni maturate per i lavori conclusi ammonta a 114,4 miliardi di euro, con un incremento di 7 miliardi rispetto al mese precedente. A febbraio sono stati ammessi a detrazione lavori per 104,4 miliardi. I lavori hanno riguardato 480.815 edifici, tra cui anche 8 castelli. «Queste misure sono tese e chiudere definitivamente l’eccessiva generosità di una misura che, come noto, ha causato gravi problemi alla finanza pubblica e i cui effetti potremo definitivamente contabilizzare tra pochi giorni quando si chiuderà la finestra per il caricamento di tutti i lavori, e le fatture, eseguiti entro il 31 dicembre 2023», ha spiegato il ministro Giorgetti aggiungendo che «è stato eliminato tipo di sconto in fattura e cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano. Inoltre, abbiamo eliminato la disposizione della remissione in bonus che avrebbe consentito fino al 15 ottobre 2024 le correzioni, con il pagamento di minime sanzioni, di tutte le comunicazioni già intervenute».