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Senato, 16enne fa il gesto della pistola a Meloni. Rampelli: "Lei alla sua età..."

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Attimi di turbamento in Senato. Mentre Giorgia Meloni stava tenendo il suo discorso in vista del consiglio europeo del 21 e del 22 marzo, un ragazzo di 16 anni del Liceo scientifico Righi di Roma ha mimato il gesto della pistola in direzione della leader di Fratelli d'Italia. "Mi colpisce un gesto del genere nel giorno dell'anniversario della morte di Marco Biagi, che ha pagato con la vita la sua disponibilità per le Istituzioni", ha commentato la premier. A segnalare il "gesto non elegante" è stato il presidente del Senato Ignazio La Russa. "Mentre salutavo gli studenti ospiti del Senato - ha riferito - uno di questi ha infatti rivolto la mano con il pollice alzato e due dita unite verso il premier, poi ripreso dall'insegnante. Voglio condannare" questa cosa "nella maniera più decisiva, anche se si tratta di un ragazzino". 

 

 

"Il Righi è stato il mio liceo. Il luogo dove ho iniziato a fare attività studentesca, nei ritagli di tempo tra gli allenamenti in acqua e lo studio. Un liceo esemplare negli anni ’70 come ora, sempre rispettoso delle istituzioni e pronto a prendere dei rischi per contenere le derive estremiste, a volte violente. Con molta fatica sono sopravvissuto ad aggressioni e intimidazioni. Anche grazie a quella sinistra sapiens che all’interno del liceo mi proteggeva e all’Istituto che sapeva sempre mettere all’angolo i teppisti". È invece quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

 

 

"Spiace constatare che un sedicenne oggi abbia fatto il gesto della pistola, nel luogo della sovranità popolare, quindi della democrazia, verso il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che proprio alla stessa età dello studente gruppettaro iniziò la sua militanza politica, scalando vette inaccessibili per la gran parte di cittadini perbene cresciuti in famiglie umili e senza raccomandazioni. L’unica spintarella che ha avuto è stato il suo instancabile lavoro. Giorgia Meloni ha espugnato il fortino del potere dominandolo, pertanto il gesto della pistola è tecnicamente non un atto di ribellione ma un’espressione reazionaria, quasi l’auspicio a un ritorno alla stagione dei banchieri. Un gesto sinceramente deludente". "Consiglierei a questo ragazzo di andare a Palazzo Chigi a conoscere Giorgia, apprezzandone non tanto le idee - ognuno ha le sue - ma il suo modo di esternarle, con semplicità e rispetto per le diversità, anche per le sue idee", conclude.

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