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Pd, in lista sempre QuElly: alle europee "trombati" ed ex Rai

Edoardo Romagnoli
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 Doveva essere il frutto di un vento del cambiamento, il nome nuovo che avrebbe ribaltato il partito, fatto fuori i soliti nomi, per ritrovare un rapporto diretto con gli elettori e soprattutto una linea politica che sembrava persa inesorabilmente. Alla fine però Elly Schlein si è rivelata un flop costringendo i «big» del partito a restare in campo. Non che a loro dispiaccia, chiariamoci. E così prima è toccato a Pierluigi Bersani sballottato a destra e a sinistra fra la Sardegna e l’Abruzzo come un talismano raro.

Poi è stata la volta di Nicola Zingaretti e Dario Nardella, che ancora stranamente appare come un volto nuovo nonostante sia in campo dal 2004 quando entrò in consiglio comunale a Firenze tra le file dei Democratici di Sinistra. Proprio i vecchi Ds che ancora rappresentano lo zoccolo duro del partito, nonostante tutto, anche perché sono gli unici che sanno come funziona la «ditta». Nardella e Zingaretti correranno nella circoscrizione Centro per entrare all’Europarlamento. Perché i due saranno pure volti noti ma quando c’è da vincere contano i pacchetti di voti e i due li hanno. Un altro nome di peso, che qualche mese fa figurava fra i cacicchi, è quello del sindaco di Bari Antonio Decaro che correrà nella circoscrizione Sud. Un posto potrebbe trovarlo anche l’ex presidente della Camera Laura Boldrini, ma solo se dovesse saltare Marta Bonafoni.

 

A questi si aggiungono anche una serie di giornalisti candidati. Sandro Ruotolo, il responsabile della segreteria dem per quanto riguarda l’informazione, la cultura e la memoria, è l’ultimo in ordine temporale. Il giornalista Rai ha annunciato che se glielo chiederanno lui potrebbe anche correre per le Europee. In questo momento è senza poltrone avendo perso nel 2022 quando venne candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale Campania 1 - 07 (Torre del Greco) dalla coalizione di centro-sinistra. In quell’occasione ottenne solo il 21,79% venendo superato da Gaetano Amato del Movimento 5 Stelle (34,26%) e da Annarita Patriarca del centrodestra (33,99%).

 

Insieme a lui ci potrebbe essere anche Lucia Annunziata che dopo aver giurato e spergiurato che non si sarebbe candidata «mai e poi mai» alle Europee «né con il Pd né con nessun altro partito» alla fine ha ceduto alle sirene di Strasburgo. Correrà nella circoscrizione Sud. Anche Michele Santoro, già eurodeputato nel 2004 con la lista «Uniti nell’Ulivo», ha deciso di correre per le Europee. Non con il Pd ma con la lista «Pace terra dignità» che tra i candidati vede la partecipazione del vignettista Vauro, l’editrice Ginevra Bompiani, l’attore Paolo Rossi, lo scrittore russo Nicolai Lilin, il matematico Piergiorgio Odifreddi, lo storico Angelo d’Orsi, Pino Arlacchi, il segretario di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo.

Tra l’altro questo impegno in politica di Ruotolo e Annunziata nelle file del Pd porgono il fianco a chi non crede alla narrazione di Telemeloni. Uno scetticismo che prende corpo anche alla luce del monitoraggio mensile dell’Agcom. Il Pd «ha avuto il 10,7% complessivo nelle varie edizioni di Tg1, Tg2, Tg3 e RaiNews24, più di Fratelli d’Italia (10,2%), più del M5s al terzo posto con il 9,4% e molto più di Lega (6,2%) e Forza Italia (5,3%)». Nel dettaglio, i dem hanno conquistato il 15% al Tg3, da sempre feudo del centrosinistra, e il 14% al Tg1 considerato "meloniano", dove invece Fdi ha circa un punto percentuale in meno. Numeri che il presidente e il vice presidente della Commissione Vigilanza Rai Francesco Filini e Augusta Montaruli hanno commentato dichiarando: «Il Pd ha davvero una gran bella faccia tosta nel denunciare una presunta "occupazione" della Rai o addirittura una "lottizzazione" da parte di FdI. Un partito che ha sempre considerato il Servizio Pubblico nella sua disponibilità».

Alla fine belle le novità, bello coltivare le speranze per un futuro diverso, ma quando si intravede la malaparata sempre meglio rivolgersi a chi conosce i segreti per amministrare la ditta.

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