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Dossier, Malan chiede piena chiarezza: "Qualcuno lavora per destabilizzare"

Christian Campigli
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L’orgoglio di chi sta portando avanti un impegno quotidiano per migliorare il Paese. La tenacia, la costanza, ma anche il sorriso sulle labbra di un politico tanto esperto quando pacato. Ma, al tempo stesso, determinato e volitivo. Lucio Malan, capogruppo al Senato per FdI, ha le idee molto chiare sul presente e sull’immediato futuro dell’Italia.

Caso Dossieropoli, che idea si è fatto?
«È sicuramente un fatto molto grave sul quale occorre fare piena chiarezza. Costituisce un pericolo in sé, per quello che è stato già fatto. È anche un campanello d'allarme su quello che potrebbe avvenire in futuro. Noi non sappiamo esattamente a chi siano state passate queste informazioni e tantomeno il perché. Senza dimenticare che ci può essere una questione di sicurezza internazionale. Ad oggi, possiamo ritenere verosimile che i mandanti siano italiani».

Chi possano essere stati i mandanti?
«Qualcuno che ha interesse a destabilizzare e screditare, o in qualche caso a ricattare, delle persone. Di sicuro la finalità non è quella di scoprire reati perché quello è un compito che tocca alle procure, alla magistratura e alle forze di polizia. Se su quelle persone non sono state avviate, sulla base di quei dati, azioni giudiziarie è perché reati non ce n’erano. Dobbiamo fare piena chiarezza e vedere come vengono fuori nomi un po’ per volta. Speriamo di avere al più presto un quadro completo e capire tutti i dettagli».

Cosa pensa dell’ipotesi di una commissione parlamentare d'inchiesta?
«La commissione antimafia si è subito messa al lavoro, guidata dal presidente Colosimo. Penso che sia uno strumento che deve continuare a lavorare. Se poi gli sviluppi saranno tali da non poter più essere gestiti, si vedrà. Finché non abbiamo il quadro completo non possiamo sapere ma dobbiamo essere tutti preoccupati e volere l’accertamento della verità. Trovo inquietante aver visto alcuni, anche esponenti politici, difendere questo sistema facendo poi marcia indietro. La prima voce del Pd fu quella di Ruotolo che difese questo sistema».

Elezioni in Abruzzo, si immaginava una vittoria così ampia?
«Me l’aspettavo perché ho ascoltato il presidente Marsilio, che conosce evidentemente la situazione molto meglio di quanto potessi conoscerla io, e ha sempre espresso la sua piena certezza di una vittoria, anche con un margine ampio. Evidentemente si è dimostrato che aveva ragione».

Il Parlamento Europeo ha votato quello che, in numerosi, hanno ribattezzato follia green su case ed immobili. Come si difendono i risparmi degli Italiani?
«È una norma che non danneggia solo i proprietari di case ma anche gli inquilini, perché se sale il costo delle case inevitabilmente si ripercuote sugli affitti. La sinistra ha votato una norma che non contiene alcun tipo di fondo o finanziamento per queste spese che poi toccherà ai singoli sostenere».

Immigrazione, dopo mesi difficili è stata imboccata la strada giusta?
«Tutte le volte che c'è un contrasto tra l’Italia e qualunque entità fuori dall’Italia la sinistra sta dalla parte opposta. Sempre contro l’Italia. L’accordo con la Tunisia e con l’Albania, su cui quest’oggi abbiamo un importante convegno, è un punto di svolta fondamentale».

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