Dossieraggio, “come il caso Palamara”. I timori di Renzi sul futuro dell'inchiesta
Matteo Renzi, leader di Italia viva, è stato intervistato da Avvenire e, in vista delle elezioni Europee di giugno ha chiesto una scossa ai vertici dell’Ue: “Ursula von der Leyen si è dimostrata totalmente inadeguata. Una follower delle ideologie, non una leader. Dalla politica estera al fatto che strizzi l’occhio a Viktor Orban e ai conservatori, al tema dell’ambiente. Ha abbracciato in modo ideologico il green deal, e con quale risultato? L’Europa ha aumentato l’uso del carbone e ha regalato pezzi di mercato alla Cina, colpendo le nostre industrie. Alla guida della Commissione serve un politico con visione, che porti l’Europa a essere protagonista e a non subire i processi ma a guidarli”.
“Si faccia la commissione d'inchiesta”. Minzolini vuole vederci chiaro sui dossier
L’ex premier si sofferma poi sull’indagine per il presunto dossieraggio: “Mi auguro che l’inchiesta di Perugia sugli accessi abusivi non finisca come è finito l’altro grande scandalo degli ultimi anni, vale a dire il caso Palamara. Con un capro espiatorio e con un gattopardesco ‘tutto cambi, perché nulla cambi’”. Commentando la posizione del presidente del Consiglio Meloni, che vuol far lavorare l’Antimafia prima di pensare a una commissione parlamentare d’inchiesta, Renzi analizza così la situazione: “Mi sembra un ragionamento che non sta in piedi. Cosa c’entra la mafia con gli accessi abusivi? Serve una commissione parlamentare su ‘dossieropoli’. Non la chiedo solo io, l’hanno chiesta anche i ministri Crosetto e Nordio. Eppure Giorgia Meloni ha detto no. Come mai? Chi ha paura della verità?”.
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