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Elly Schlein e i compagni coltelli: guerra tra i big, chi prova a fregare Zingaretti

Dario Martini
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 Le grane per Elly Schlein non finiscono mai. Non ha fatto in tempo ad archiviare la sconfitta in Abruzzo che si apre la "guerra" per conquistare una candidatura alle Europee del 9 giugno. Nella migliore tradizione democratica, i big del partito formano cordate e contro-cordate per farsi le scarpe a vicenda. E c’è già chi vuole frenare la corsa di Nicola Zingaretti. L’ex governatore del Lazio, oggi deputato, da tempo si è convinto a candidarsi per un seggio a Strasburgo. Ma attende il momento propizio per l’annuncio. Sarebbe il nome forte nel Lazio.

Dovrà giocarsela con un competitor molto forte in Toscana, l’attuale sindaco di Firenze Dario Nardella, che alle primarie dello scorso anno appoggiò la mozione congressuale di Stefano Bonaccini. Lazio e Toscana, infatti, fanno entrambe parte della circoscrizione Centro, da cui dovrebbero uscire una quindicina di eletti (alla scorsa tornata il Pd riuscì a piazzare 4 nomi). Detta in parole povere: il compito di Nardella (sponda Bonaccini) sarà quello di arginare la corsa di Zingaretti (sponda Schlein). Sempre nel centro Italia sono dati in pole l’ex direttore dell’Avvenire Marco Tarquinio, contrario alle armi a Kiev e sostenuto da Demos, e Alessia Morani da sempre ipercritica con Elly.

 

Nella circoscrizione Nord-Est, invece, sgomitano lo stesso Bonaccini, ma anche l’ex deputata Giuditta Pini (vicina a Matteo Orfini) e l’attuale eurodeputata Elisabetta Gualmini. Particolarmente interessante è la battaglia che si combatte nella circoscrizione Nord Ovest. Dovranno vedersela tutti con un acchiappa -preferenze come Giorgio Gori, bonacciniano e sindaco di Bergamo. Ci proverà quasi sicuramente l’eurodeputata Irene Tinagli, che Enrico Letta volle come sua vice quando era segretario. I beni informati danno in corsa anche l’ex senatore Alessandro Maran.

 

Al Sud, invece, si dovrebbero presentare l’europarlamentare Pina Picierno, spesso molto dura con le posizioni di Schlein, ma anche l’ex deputato campano Lello Topo e il sindaco di Bari Antonio Decaro. Proprio quest’ultimo, a capo anche dell’Associazione dei comuni italiani, avrebbe un duplice obiettivo: correre per l’Europa e scalzare Schlein dalla segreteria dopo il voto. Una mossa che ha già messo in allarme un altro pugliese, l’attuale capogruppo alla Camera Francesco Boccia. Decaro conta sull’appoggio del coordinatore dei sindaci dem Matteo Ricci, anche lui propenso a candidarsi al Centro. Per le Isole, invece, è pronto a ricandidarsi l’ex medico di Lampedusa Pietro Bartolo.

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