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Fentanyl, così fermeremo la nuova droga: il governo vara un piano

Giuseppe China
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Bastano tre milligrammi per uccidere una persona o renderla uno zombie. Un mostro che cammina. Già di per sé, senza le alterazioni prodotte nei laboratori della criminalità organizzata, il Fentanyl è almeno 30 volte più potente dell’eroina e 50 rispetto alla morfina. Si tratta di un oppioide sintetico su cui il governo ha deciso di porre una particolare attenzione, soprattutto per tutelare la salute dei giovani. Infatti nella giornata di ieri a Palazzo Chigi è stato presentato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici. «Ha un effetto analgesico ma al di fuori di tali circuiti sanitari sta sostituendo l’eroina e può causare morte dopo soffocamento. È un prodotto a basso costo. In Italia non c’è un’emergenza ma vi sono segnali sulla sua circolazione. La nostra intelligence - ha dichiarato il sottosegretario con la delega ai servizi segreti Mantovano - ha segnalato un interessamento della ‘ndrangheta che sta testando il mercato per verificarne la sua convenienza».

 

 

Nella tarda mattinata con una nota è intervenuto anche il premier Giorgia Meloni: «Siamo fieri che l’Italia sia una delle primissime nazioni in Europa ad adottare un piano molto articolato di prevenzione. La lotta alla droga e a tutte le dipendenze patologiche è una priorità assoluta di questo governo e in questa direzione continueremo a lavorare, senza sosta e con determinazione». In concreto si punta alla sensibilizzazione dei cittadini e al rafforzamento delle misure di contrasto. Al lancio del programma nazionale hanno inoltre partecipato il ministro della Salute Orazio Schillaci, il titolare del dicastero dell’Istruzione Giuseppe Valditara («un pericolo devastante per i nostri ragazzi»), il ministro per lo Sport Andrea Abodi e la presidente del gruppo tossicologi forensi Sabina Strano Rossi. Proprio quest’ultima ha spiegato: «Il Fentanyl è un farmaco utilizzato per trattare il dolore in forma grave, specialmente in chirurgia, traumatologia e oncologia. Lo si può acquistare con ricetta medica non ripetibile. Un prodotto che può essere letale, a meno che non si disponga del naloxone in grado di invertirne gli effetti, perché colpisce il sistema respiratorio, deprimendolo e provocando coma e decesso». A far ancora più paura sono i derivati del Fentanyl non approvati per uso medico e veterinario, come per esempio il furanilfentanyl e l’ocfentanyl, venduti nel mercato clandestino. Sostanze commercializzate nel dark e deep web, pagate in bitcoin. Le piazze di spaccio virtuali recapitano a domicilio il prodotto, peculiarità che accresce ancor di più i rischi per la salute del consumatore finale.

 

 

Alla tragica notorietà di questa droga stanno contribuendo «rapper e trapper che - ha detto il sottosegretario Alfredo Mantovano - con i testi delle loro canzoni si trasformano in untori e vittime». Artisti statunitensi come Joey Trap e JaDaYoungan, solo per citarne alcuni, entrambi autori di testi intitolati proprio «Fentanyl». A questi bisogna aggiungere il collega Coolio morto nell’aprile 2023 in seguito ad una overdose scatenata dall’oppioide. Basta spulciare le principali piattaforme musicali per comprendere la vastità del fenomeno. Purtroppo il momentaneo effetto euforizzante viene cantato pure dal nostrano Giampier Francesco Lateano, alias Don Pero, cantante italo-domenicano classe 2000 cresciuto a Ferla (Siracusa). «Quelli come me sono sia angelo che diavolo/Non fumi il mio filtrato perché sembri un infiltrato/(...) Tu sei tutto fake, Fentanyl dentro la bamba/ Come le sue labbra e le piume del tuo Canada/L’hype vi cambia la faccia/Non sarò come voi, non mi omologo alla massa (... )», recita il testo di «Fentanyl», compresa nell’album «Mezza parola», che ha collezionato più di 70.000 visualizzazioni su Youtube e una pioggia di commenti entusiasti: tra questi «quanto gasi don» e «migliore a mani basse». La diffusione globale del Fentanyl è testimoniata da una recente indagine della Procura di Piacenza. Inchiesta che ha smascherato una banda di trafficanti, di cui facevano parte sette persone residenti in Italia, dell’oppioide e falsari: un’organizzazione che mediava tra i produttori cinesi e gli acquirenti statunitensi. Secondo la ricostruzione accusatoria, il Fentanyl giungeva nella città piacentina, nascosta in pacchi contenenti prodotti elettronici o libri; scatoloni che poi dall’Italia ripartivano in direzione Stati Uniti.

 

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