Dossier, il sospetto di Tajani: "Scoprite se c'è un Grande Fratello"
«È una vicenda che ha veramente dell’incredibile perché mi pare che in un Paese democratico sia inaccettabile che qualcuno vada a rovistare, violando la legge, nelle vicende private di centinaia e centinaia di persone, non solo politici, uomini d’affari, uomini di sport, protagonisti della società. Per fare che cosa? Chi è il regista? C’è un Grande Fratello? C’è una cupola che ha voluto controllare quello che fanno gli italiani. Certamente le cose così non vanno bene, quindi bisogna innanzitutto capire perché e chi è il regista». L'ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa a margine del Congresso del Ppe a Bucarest, rispondendo a una domanda sul caso dossieraggio.
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«Ascolteremo con grande interesse le parole dei due magistrati, Melillo e Cantone, che mi sembrano assolutamente pronti a fare chiarezza. E va dato loro atto di ciò. E noi contiamo molto su di loro perché si possa comprendere la verità non credo che sia soltanto un sottufficiale della Guardia di Finanza il regista di questa operazione. Chi sapeva, chi chiedeva, chi sosteneva. Questo che bisogna cercare di capire, l’antimafia può fare molto, può indagare. Ha gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria, vedremo cosa si potrà fare», ha aggiunto.