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Agricoltura, Lollobrigida al Question Time: “Cambiata la rotta in Europa con questo governo”

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Il ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, ha risposto a interrogazioni sulla revisione del divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali di cui alla legge n. 172 del 2023 (Della Vedova - Misto-+Europa); sulle iniziative volte ad una revisione della Pac in sede europea per una maggiore tutela degli agricoltori italiani (Lupi - NM(N-C-U-I)-M); sulle iniziative volte alla tutela delle imprese del comparto agricolo, anche attraverso un pieno coinvolgimento del Parlamento nella definizione delle scelte relative alla nuova Pac (Vaccari - PD-IDP); sulle iniziative a sostegno del comparto della pesca e dell'acquacoltura (Foti - FDI).

 

 

Queste le parole dell’esponente di Fratelli d’Italia: “Grazie, colleghi e colleghe, possiamo sottolineare alcuni dati che sono stati dati in questi giorni più volte anche delle associazioni rappresentative che, fino a prova contraria, sono quelle che sanno meglio giudicare quello che è nell'interesse delle loro aziende, così come i sindacati dei lavoratori sanno rappresentare meglio di altri le istanze di quelli che rappresentano. Per fortuna, sia sulla pesca, sia sull'agricoltura, i sindacati dei lavoratori che i sindacati delle imprese unanimemente hanno apprezzato il lavoro che stiamo svolgendo in Europa per invertire quella tendenza che anche nel settore della pesca lei ha avuto modo di denunciare. Meno 28% delle marinerie, scelte sbagliate in Europa che hanno indebolito il settore della pesca, meno 40% in Italia. Scelte dei Governi italiani che non hanno difeso in Europa la pesca da norme che avvantaggiavano alcuni tipi di pesca e danneggiavano sempre le marinerie italiane. Solo così si può spiegare il divario di numeri che ho appena rappresentato. L'Italia ha cambiato rotta in Europa e ha approcciato immediatamente, con posizioni chiare, avendo il coraggio anche lì di votare no contro ogni scelta che possa penalizzare le nostre donne e i nostri uomini di mare che vogliono, non solo per passione ma per reddito, continuare a svolgere questo lavoro senza che, come una scure, la sostenibilità ambientale sia posta per ridurre, in sostanza, la loro capacità di pescare all'interno dello stesso bacino del Mediterraneo dove noi dismettiamo la flotta che viene armata dall'altra parte del Mediterraneo pescando lo stesso pesce e quindi anche da quel punto di vista, nella piena illogicità dell'agire. Abbiamo avuto la voglia e la forza di votare contro la scelta delle telecamere a bordo, perché le nostre imbarcazioni piccole vedono i lavoratori essere sottoposti a controlli come fossero dei criminali pericolosi perché nemmeno ai criminali pericolosi si punta la telecamera su quello che fanno. Abbiamo da questo punto di vista, lo voglio annunciare, scelto di impugnare davanti alla Corte di giustizia questo provvedimento perché agiremo in ogni modo per difendere i nostri agricoltori i nostri pescatori”. 

 

 

“Ci sono - ha proseguito Lollobrigida - tanti altri interventi che abbiamo svolto insieme al Parlamento. La modifica della 102 che mette i pescatori, cioè i coltivatori del mare nella stessa condizione degli agricoltori sulla base delle tutele in termini fiscali, nella possibilità di sostenere, nella possibilità di avere aree di calamità sulle quali intervenire. Una cosa scandalosa che ci fosse una differenziazione nelle stesse produzioni alimentari mantenuta per anni. Abbiamo scelto di aprire i nostri bandi per il sostegno alle produzioni agricole e della pesca, per rinnovare le nostre flotte perché guardiamo a una flotta che si rafforzi diventi anche più sostenibile. Abbiamo incrementato del 150% i fondi per le filiere della pesca, abbiamo sostenuto i pescatori e gli acquacoltori su crisi come quella del granchio blu che era ampiamente annunciata. Non è venuto da Marte il granchio blu, è stato sottovalutato da chi, prima di noi, non ha studiato il fenomeno e i rischi a questo connessi. Per questo in Europa stiamo chiedendo con forza una strategia nell'area del Mediterraneo condivisa per predisporre modelli che ci permettano di affrontare le vecchie e le nuove specie cosiddette aliene che nei nostri mari sono presenti, come il granchio blu”.

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