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Mattarella difende Meloni da "violenza" e "volgarità"

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Dario Martini
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Le immagini e i fantocci di Giorgia Meloni dati alle fiamme. Gli insulti diventati lessico normale dello scontro politico, come De Luca che dà della «str...» al presidente del Consiglio. L’ad della Rai che viene messo «sotto tutela» per aver espresso solidarietà ad Israele dopo il Festival di Sanremo pro Palestina. Fino alle minacce dei giorni scorsi, che preoccupano seriamente, come la busta con proiettile recapitata al leghista Gianmarco Centinaio o gli auguri di morte alla collega di partito ed eurodeputata Isabella Tovaglie ri. Un clima preoccupante nei confronti di una sola parte politica: il centrodestra. Servivano parole nette di condanna. Ci ha pensato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a pronunciarle: «Si assiste a una intollerabile serie di manifestazioni di violenza: insulti, volgarità di linguaggio, interventi privi di contenuto ma colmi di aggressività verbale, perfino effigi bruciate o vilipese, più volte della stessa presidente del Consiglio, alla quale va espressa piena solidarietà».

 

 

Il capo dello Stato, incontrando un gruppo di studenti al Quirinale, ha aggiunto: «Il confronto politico, la contrapposizione delle idee e delle proposte, la competizione, anche elettorale, ne risultano mortificate e distorte. Ne viene travolta la dignità della politica che scompare, soppiantata da manifestazioni che ne rappresentano la negazione. Mi auguro che la politica riaffermi sempre e al più presto la sua autenticità, nelle sue forme migliori». Ciò che sorprende è il silenzio della sinistra. Dal Pd e dal M5S, di fronte a questa escalation d’odio, non arriva (quasi) mai una presa di distanza. «Non sono gli insulti contro Giorgia Meloni, le espressioni violente, i manichini dati al rogo, a meravigliarci. Quelli sono il frutto del clima di odio e intolleranza che la sinistra alimenta a colpi di menzogne contro una leader che continua a legittimare con i successi della sua azione di governo il grande consenso e la fiducia che le danno gli italiani. Quello che sorprende è l’incredibile incapacità di Elly Schlein di esprimere solidarietà a Meloni», è il commento del sottosegretario all’Interno Wanda Ferro.

 

 

La stessa Meloni si è detta «molto molto colpita dal silenzio» di Elly Schlein «sugli insulti e i metodi di De Luca». Il governatore campano, che una settimana fa ha "marciato" su Palazzo Chigi insultando il premier, non si è mai scusato. Anzi, ieri ha rincarato la dose, dichiarandosi vittima di «un’aggressione in stile da stracciarola». Il centrodestra, Fratelli d’Italia in testa, ha ringraziato Mattarella per la solidarietà a Meloni: dal vicepremier Tajani al presidente del Senato La Russa, dai ministri Lollobrigida, Ciriani, Urso e Santanché fino ai capigruppo di FdI in parlamento Foti e Malan. Nel campo delle opposizioni, c’è da registrare la solidarietà che arriva da Italia Viva, con la senatrice e coordinatrice del partito Raffaella Paita. Poi, in serata, dopo giorni di silenzio, arriva il commento di Elly Schlein: «Ha ragione il presidente Mattarella, la violenza politica, sia verbale che fisica, è inaccettabile, gli avversari si battono con le idee e le proposte in una sana dialettica democratica».

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