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Pd, le 4 “spine” di Schlein. E Zingaretti ci ripensa sulla candidatura

Dario Martini
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Elly Schlein sta camminando su un filo come una equilibrista. Pronta a schivare i colpi (metaforicamente parlando) di chi prova a farla cadere. Sono almeno quattro gli attori, nel campo del centrosinistra, che aspettano un suo passo falso: Stefano Bonaccini, Maurizio Landini, Vincenzo De Luca e Giuseppe Conte. Tutti guardano alle elezioni regionali in Sardegna, domenica prossima, e in Abruzzo, il 10 marzo. Schlein sta valutando se partecipare alla chiusura della campagna elettorale sull’isola insieme ad Antonio Conte. Quest’ultimo ha detto che sarebbe lieto di salire sul palco con lei. La risposta che filtra dal Nazareno è fredda: «Abbiamo registrato la sua richiesta». La candidata è Alessandra Todde, esponente del M5S. I sondaggi la danno dietro a Paolo Truzzu del centrodestra. Una sconfitta verrebbe vista come l’ennesimo errore della segretaria che ha rotto con Renato Soru e ha accettato di andare a rimorchio dei grillini. Metterci la faccia è un rischio da calcolare bene.

 

 

Proprio Conte sta cercando di scavalcarla definitivamente a sinistra. L’incontro "segreto" con Landini ha creato più di un mal di pancia nella cerchia di Schlein. Il segretario della Cgil negli ultimi mesi si sta muovendo sempre di più come politico di professione e leader in pectore del centrosinistra. L’attacco alla Lega sul codice degli appalti, a poche ore dalla tragedia nel cantiere di Firenze, ne è la dimostrazione.

 

 

Poi ci sono i governatori. Dall’Emilia Romagna, Bonaccini non perde mai l’occasione di sottolineare la sua «diversità di vedute». Un paio di settimane fa ha radunato la sua corrente, Energia Popolare, per preparare due convention in vista delle Europee. Diversa è la partita di Vincenzo De Luca. Il presidente della Regione Campania ha alzato a dir poco i toni. Gli insulti a Meloni e la "marcia" su Roma dei sindaci del sud hanno messo Schlein in imbarazzo. De Luca punta al terzo mandato e a ritagliarsi uno spazio politico autonomo nel Pd lontano dalle decisioni del Nazareno. Intanto, Elly avrebbe incassato l’ok alla candidatura alle Europee di Nicola Zingaretti, che secondo quanto riportato da Il Foglio avrebbe avuto un nuovo ripensamento. Una mossa dalla strategia precisa: arginare la candidatura di Nardella, sindaco uscente di Firenze, ma espressione dell’area bonacciniana.

 

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