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Trattori, la linea di Meloni: "Sempre difesi da scelte Ue"

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Il primo segnale arriva quando fonti di Fdi fanno filtrare un emendamento al Milleproroghe che sospende per 6 mesi l’obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli. Ed è solo l’inizio di una giornata convulsa all’insegna dei trattori e della loro protesta giunta sino a Roma, seppur in forma "simbolica" con soli 4 mezzi che raggiungono e marciano per le vie del centro. Una protesta che agita la maggioranza, con Lega e Fdi che cercano di tirare una coperta evidentemente troppo corta. Anche Forza Italia è sul pezzo: sia il Carroccio che il partito azzurro convocano riunioni di partito per dare «risposte strutturali» a un’onda che si propaga fino a lambire Sanremo e il Festival della canzone italiana. La premier non si fa certo cogliere impreparata: mentre la comunicazione di Palazzo Chigi appare "silente" nonostante le sollecitazioni dei media, convoca le organizzazioni agricole più rappresentative, ovvero Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e Fedagripesca. Si tratta delle sigle di comparto sì, ma non degli agricoltori saliti su quei trattori che hanno acceso i riflettori del Paese su un comparto e i suoi affanni. A vederli ci penserà il ministro Francesco Lollobrigida, ricevendo al ministero dell’Agricoltura - dopo oltre due ore di tavolo a Palazzo Chigi - i rappresentanti di Riscatto agricolo: «per me non esiste "gli altri"», risponde a chi gli chiede della convocazione filtrata sulle agenzie a tavolo in corso.

 

 

 

Intanto nella riunione a Palazzo Chigi è stato messo un "fermo" per arginare la proposta che monta sul mancato rinnovo dell’esenzione dell’Irpef, in vigore dal 2016, è stata sbianchettata nell’ultima legge di bilancio. Meloni difende la scelta fatta, nonostante i mugugni della Lega e le frizioni delle ultime 24 ore. «L’esenzione Irpef negli anni passati è stata una misura iniqua e ha favorito soprattutto i grandi imprenditori e le imprese con volumi di affari elevati - chiarisce - La proposta del Governo è quella aiutare gli agricoltori che ne hanno bisogno limitando l’esenzione Irpef ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l’importo di diecimila euro. In altre parole, l’esenzione dell’Irpef deve essere un intervento per i più deboli che risulti un sostegno concreto a chi produce e non un privilegio». Conferma, dunque, il tetto che punta a 10mila euro, e che, secondo Lollobrigida - che non a caso cita il ministro leghista Giancarlo Giorgetti - servirà a garantire «più del 90% delle imprese agricole italiane». Da Salvini arriva un commento in chiaroscuro: «Il Governo italiano sta facendo bene sull’agricoltura e può fare ancor meglio ma il disastro è l’Europa». La proposta di detassazione all’Irpef agricola fino a 10.000 euro «è un punto di partenza, sono convinto che si possa fare anche di più», rimarca il ministro delle Infrastrutture.

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