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Meloni-Conte, sciolto il giurì d'onore sul Mes: il perché della retromarcia del M5S

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Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha accolto la richiesta di Giuseppe Conte di sciogliere il giurì d’onore di cui aveva chiesto la costituzione per dirimere la controversia con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sulle vicende legate all’adesione dell’Italia al Mes. La novità è stata comunicata in Aula dalla vicepresidente e presidente di turno dell’Assemblea, Anna Ascani. La richiesta del leader M5S è arrivata dopo le dimissioni di Stefano Vaccari, del Pd, e Filiberto Zaratti, di Alleanza Verdi e Sinistra e le polemiche successive. Nell’accogliere la richiesta di Conte, la presidenza della Camera non è entrata nel merito delle considerazioni esposte dal leader M5S. Fontana ha incontrato il presidente del giurì d’onore, Giorgio Mulè, per comunicargli la decisione di accettare la richiesta dell’ex premier. Fontana, spiegano fonti della Camera, ha ringraziato Mulè per l’accuratezza e la precisione del lavoro svolto e per la perfetta aderenza al regolamento della Camera della procedura seguita per giungere alla relazione finale.

 

 

A spiegare meglio i motivi della retromarcia dei grillini è Michele Gubitosa, vicepresidente del M5S, intervistato da Agorà su Rai3: «Il giurì d’onore avrebbe dovuto espletare un compito molto semplice, accertare se la presidente del Consiglio Meloni avesse mentito al Parlamento dicendo che il governo Conte non aveva coinvolto Camera e Senato sul Mes. La presidente Meloni ha mentito, al Parlamento e agli italiani. Ora, però – ha sottolineato Gubitosa - due commissari dell’opposizione hanno lasciato il Giurì e sono venuti meno i presupposti di imparzialità del giudizio, motivo per il quale il Presidente Conte ha chiesto lo scioglimento della commissione. Purtroppo, ci aspettiamo - anticipa - che la maggioranza rinunci a una ricostruzione imparziale dei fatti e prediliga una strumentalizzazione di parte, utile per arrivare a una sentenza politica. A mio avviso, quindi, questo. A mio avviso, quindi, questo Giurì d’onore è diventato un giurì del disonore”.

 

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