DiMartedì, Floris manda ko Schlein. “Come degli studenti”, la ridicola protesta sulla Rai
Vita dura per Elly Schlein nel corso della puntata del 6 febbraio di DiMartedì, il talk show di La7 condotto da Giovanni Floris. La segretaria del Partito democratico ricorda il sit-in per protestare sulla gestione Rai: “Saremo alle 18.30 in viale Mazzini alla sede della Rai per l’indipendenza del servizio pubblico, che non può diventare la cassa di propaganda del governo, perché la Rai è di tutte le italiane e di tutti gli italiani”. Ma il padrone di casa non fa passare queste parole come nulla fosse e la fulmina: “Questo è un altro grande caso, voi andate a sedervi davanti alla Rai quando avete un consigliere d’amministrazione. Avete dei funzionari, avete dei dirigenti, avete dei giornalisti che fanno anche riferimento a voi e fate un sit-in come se foste degli studenti?”.
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Schlein si arrampica sugli specchi come può: “Non tutti i mali nascono con questo governo, ma a differenza degli altri partiti il Pd fa i congressi, può cambiare idea, può cambiare linea. Oggi il Pd va a fare il presidio per dire anche che serve una riforma che renda la Rai indipendente dalla politica e dai partiti. Questo lo possono fare i partiti che discutono e fanno i congressi, gli altri cambiano idea solo quando cambiano il leader”. La risposta non soddisfa minimamente Floris, che batte ancora il ferro: “Però lei lo potrebbe fare se non avesse nel suo partito persone che hanno fatto anche gli organigrammi della Rai per tanto tempo. Se non avesse nel suo partito dei deputati che da anni e anni partecipano alla gestione di quella azienda. Come fa a dire siamo completamente nuovi? O li fa fuori o ascolta anche loro, i loro metodi, le loro idee”.
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“Io ascolto tutti, è il mio lavoro da segretaria, ma nessuno deve dimenticare che io ho vinto le primarie sulla base di un progetto chiaro, non sono disposta a scendere a compromessi su quel progetto. Questo Pd oggi si sta battendo per una riforma che renda davvero indipendente e libera la pubblica informazione, perché crediamo che sia l’unica strada per assicurare la corretta informazione a cui hanno diritto tutti”, prova a uscirne, dopo un evidente imbarazzo, la leader della sinistra.