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Sgarbi, Meloni accoglie le dimissioni da sottosegretario: “Scelta corretta”

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Tutti gli occhi sono puntati su Vittorio Sgarbi. Questa mattina il sottosegretario dimissionario alla Cultura è intervenuto a L'aria che tira su La7 e aveva aggiornato tutti sulla propria situazione nel talk show condotto da David Parenzo: “Io mi sono assolutamente dimesso ma i tempi presuppongono quelle che io chiamo dimissioni in due tempi. Io da questo momento non ho deleghe attive e non voglio esercitarle. Io mi dimetterò anche se la sentenza del Tar fosse favorevole, ma ora si deve consentire al Tar di pronunciarsi e una sentenza non ha senso se mi sono dimesso”.

 

 

A stretto giro di posta il premier Giorgia Meloni, in un punto stampa al termine del bilaterale a Tokyo col primo ministro giapponese Fumio Kishida, si è espressa sulla vicenda: “Credo che la decisione del sottosegretario Sgarbi di dimettersi sia corretta. Io aspetto di incontrarlo a Roma per accogliere quelle dimissioni. Ha chiesto che tutti gli altri ministri e i sottosegretari si sottopongano allo stesso trattamento di verifica? Quando ci verrà chiesto, come abbiamo fatto con Sgarbi, però adesso se posso dire una cosa io ho atteso ad avere degli elementi oggettivi, per cui mi auguro che Sgarbi, che ha potuto contare su un governo che attendeva degli elementi oggettivi, oggi non si aspetti che quello stesso governo decida per altri con elementi che non sono oggettivi, perché sarebbe obiettivamente un po' eccessivo. Ho detto - ha proseguito la leader di Fratelli d’Italia dal Giappone - quello che penso, dopo il pronunciamento dell'Antitrust mi pare che Sgarbi si sia reso conto che la scelta corretta era quella delle dimissioni e quindi accolgo le dimissioni”.

 

 

Sgarbi in una nota successiva alle parole del presidente del Consiglio ha indicato le tappe che porteranno alla formalizzazione delle sue dimissioni dalla carica di governo: “Tutto molto semplice. La delibera del Agcm non è definitiva, e ammette ‘Avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell’articolo 135, comma 1, lettera b) del Codice del processo amministrativo (Decreto Legislativo 2 luglio 2010, n. 104), entro il termine di sessanta giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso, ovvero può essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, ai sensi dell’articolo 8 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199, entro il termine di centoventi giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso'. In virtù di questo appello garantito – chiarisce Sgarbi - confermo le mie dimissioni, che saranno esecutive alla fine del percorso amministrativo che prevede il pronunciamento del Tar dopo il mio ricorso. Me ne andrò anche nel caso di una sentenza favorevole. Per intanto mi autosospendo. Ma non voglio, con le mie dimissioni immediate, ostacolare il procedimento del Tar che prevede la 'sospensiva' della delibera dell’Antitrust”. “Il presidente del consiglio – conclude il sottosegretario - deve avere un quadro chiaro delle mie incompatibilità prospettate dall’Antitrust in termini arbitrari e contraddittori, senza una valutazione comparativa di altre palesi incompatibilità di membri dell’esecutivo”.

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