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Firenze, pienone per la presentazione della candidatura di Stefania Saccardi

Christian Campigli
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La grinta di chi non ha mai dovuto vergognarsi di se stessa. E delle scelte prese. La determinazione nell'offrire a Firenze una scelta diversa, alternativa al centrodestra, ma soprattutto al Pd. Si è rivelata un autentico trionfo la serata organizzata da Italia Viva per la presentazione di Stefania Saccardi come candidato sindaco a Firenze. Nell'aria del teatro Puccini, stracolmo di persone, aleggiava ancora la possibilità di un accordo, in extremis, coi dem. Uno scenario, al momento, possibile in realtà solo a livello teorico. Troppo stretti i tempi, enormi le distanze programmatiche, evidenti le “questioni personali” tra l'attuale sindaco Dario Nardella, la segreteria fiorentina e Matteo Renzi. C'è però una parte del Partito Democratico, il governatore Eugenio Giani in primis, che spinge per un'ulteriore riflessione. 

 

 

Non serve un laureato in matematica per comprendere che, se Sara Funaro correrà sola, si troverà a dover battagliare non solo con Eike Schmidt (candidato per il centrodestra, che verrà presentato ufficialmente tra la fine di febbraio e la prima settimana di marzo, per una precisa scelta dei moderati, convinti sia “meglio far scannare i progressisti tra di loro ed entrare in un secondo momento nella contesa”), ma anche contro la coalizione “Undici agosto”, composta da Cecilia Del Re, Tomaso Montanari e i Cinque Stelle. Senza dimenticare Dmitrij Palagi, che rappresenterà la sinistra più radicale e, appunto, Stefania Saccardi. Uno scenario che porterebbe, al 99%, al ballottaggio. Che rappresenta un'enorme insidia, in particolar modo per l'esponente favorito. 

 

 

I renziani, che secondo un recente sondaggio sarebbero oltre il 15% nel capoluogo toscano, chiedono la poltrona di vicesindaco e almeno tre assessori. Una proposta che il Pd ha già respinto. Vi è poi un secondo aspetto, da non sottovalutare: Azione e Sinistra Italia, che oggi appoggiano Sara Funaro, uscirebbero all'istante dalla coalizione, qualora entrasse Renzi (ieri sera in prima fila) coi suoi. Insomma, un risiko che porterà, salvo improbabili scossoni, alla candidatura in solitaria di Stefania Saccardi per Italia Viva. “Serve più pulizia, basta illegalità come all’Astor (l'albergo occupato abusivamente, nel quale viveva la piccola Kata, rapita il 10 giugno e mai più ritrovata), basta col salario a 6 euro l’ora alle coop che lavorano per il Comune, biglietti gratis per i teatri per chi non può permetterseli. E lo stadio lo dovevano fare i privati”. 

 

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