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Anziani, Bellucci: “Legge attesa da decenni, pronti per un nuovo welfare”

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Oltre un miliardo di euro per avviare la riforma sull'assistenza a 14 milioni di anziani e una nuova "prestazione universale" introdotta in via sperimentale e graduata, per i casi gravissimi dal 1 gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, subordinata al bisogno assistenziale per il sostegno della domiciliarità e dell'autonomia personale degli anziani non autosufficienti. "Come promesso abbiamo approvato oggi un decreto legislativo attuativo del Patto per la Terza Età: è una riforma di cui andiamo orgogliosi e che l’Italia aspettava da più di 20 anni, solo una tappa di un percorso che andrà avanti per tutta la legislatura": queste le parole del premier Giorgia Meloni sull'approvazione da parte del cdm del decreto legislativo. Provvedimento, questo, che è stato presto commentato dal viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, al termine della conferenza stampa successiva al Consiglio dei ministri. 

 

 

“È una grande emozione e un onore aver portato oggi in Cdm la riforma in favore della terza età, rispettando perfettamente i tempi dettati dal Pnrr. Dopo mesi di lavoro serrato, dico, senza enfasi, che questa legge ha il potenziale per costituire una ‘pietra miliare’, perché dà il via a un nuovo welfare per le persone anziane, più inclusivo, più semplice e soprattutto più giusto, perché pensato per i bisogni reali delle persone e delle famiglie. È il momento di dare finalmente risposte efficaci a milioni di famiglie. Gli italiani aspettano questa legge da più di vent'anni, ora non si torna indietro. Il Governo ci crede e per avviare la riforma ha stanziato oltre un miliardo di euro ed è solo l’inizio di un percorso strutturale, che sarà progressivamente implementato e su cui ci impegniamo a reperire ogni risorsa disponibile, innanzitutto mettendo a sistema economie destinate e non spese, ma anche utilizzando capitoli già dedicati alle singole materie", ha affermato Bellucci. 

 

 

"Molte le novità, prima fra tutte la prestazione universale che ha l’obiettivo di mettere in protezione gli anziani non autosufficienti più fragili e a più basso reddito, portando a 1.380 euro mensili il sostegno economico per garantire servizi e cure, aumentando così del 200% l’indennità di accompagnamento. Un provvedimento innovativo perché vuole scongiurare l’isolamento e la solitudine, promuovere una vita attiva, rendere più semplice l’accesso ai servizi di cura e assistenza anche attraverso l’innovazione tecnologica. Interventi più efficaci perché personalizzati, grazie a forme di programmazione coordinata a livello nazionale e territoriale, con la casa come primo luogo di cura e di vita, rafforzando l’assistenza domiciliare integrata, la telemedicina e la teleassistenza”, ha aggiunto il viceministro. 

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