Rummo, Fiorello azzera il boicottaggio. E scende in campo pure Mastella: “Campagna ingiusta”
È polemica per gli appelli in rete al boicottaggio della pasta Rummo dopo la visita istituzionale del vicepremier, Matteo Salvini, alla sede del pastificio a Benevento, lo scorso weekend. Del caso si è occupato anche Fiorello nel suo ‘Viva Rai2 - Mattin show’: «Dopo questa visita, Salvini ha addirittura cambiato lo slogan della Lega in ‘Ce lo abbiamo al dente’», ha scherzato lo showman che poi ha aggiunto, serio: «Ricordo a tutti coloro che dicono ‘boicottiamo’, che dietro questo invito c’è sempre un’azienda fatta di gente che lavora».
La folle crociata della sinistra contro la pasta Rummo. L'assurdo boicottaggio
A scatenare le reazioni sui social è stato il video postato dal leader leghista su TikTok. Il patron dell’azienda, Cosimo Rummo, bersagliato con insulti, si è detto «senza parole» per gli inviti a non acquistare più la sua pasta: «Io non chiedo la tessera di partito a nessuno quando entra a casa mia. Il ministro delle Infrastrutture viene a fare investimenti a Benevento, chiede di venire a visitare lo stabilimento, non capisco che vogliono. Dovevo chiudergli la porta in faccia?», ha affermato in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, «non capisco». L’imprenditore campano ha ricordato di aver aperto le porte a politici di ogni colore per il rispetto verso le istituzioni, compresi l’allora premier, Paolo Gentiloni, e Andrea Orlando quando era ministro del Lavoro, entrambi esponenti del Pd. Comunque Rummo si è detto tranquillo che non ci sarà boicottaggio: «Le persone sane capiscono benissimo e continuano a comprare la nostra pasta».
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È sceso in campo anche il sindaco di Benevento, l’ex ministro Clemente Mastella: «Pur non avendo contiguità politica con Salvini», ha scritto in una nota, «trovo profondamente ingiusta la campagna social» e «gli sconsiderati incitamenti al boicottaggio commerciale: la pasta Rummo, eccellenza nazionale made in Sannio, va preservata e difesa da partigianerie estremistiche che danneggerebbero anzitutto i lavoratori». «È assurdo giocare con i sacrifici di chi genera lavoro e dà smalto all’economia, tra mille difficoltà e in un complicato contesto internazionale», ha tuonato. Il pastificio fondato nel 1846 da Antonio Rummo dà lavoro a 220 persone, fra 170 dipendenti e 50 collaboratori. Oltre allo storico stabilimento campano c’è quello di Sozzago, nel novarese, dove si produce la pasta senza glutine. Nel 2022 l’azienda aveva avuto un fatturato di 172 milioni.