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Gigi Riva, il cordoglio di Mattarella e Meloni. “Autentico dolore”, “Ha fatto la storia”

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Gigi Riva è scomparso all’improvviso all’età di 79 anni dopo un malore cardiaco. Oltre ai tanti saluti di un mondo del calcio in lutto anche la politica si stringe intorno alla famiglia della leggenda azzurra. “Ci lascia un grande sportivo che ha segnato la storia del calcio e della nostra Nazionale. Che la terra ti sia lieve, campione”, il cordoglio di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, sui social network.

 

 

“Tanti italiani, e io tra questi, apprendono l’improvvisa notizia della morte di Gigi Riva con autentico dolore. I suoi successi sportivi, il suo carattere di grande serietà, la dignità del suo comportamento in ogni circostanza gli hanno procurato l’affetto di milioni di italiani anche tra coloro che non seguivano il calcio. Esprimo ai familiari il mio cordoglio e un sentimento di sincera vicinanza”, è invece questa la nota del capo dello Stato, Sergio Mattarella.

 

 

Parole che ribadiscono la stima e l’apprezzamento nei confronti di ’Rombo di tuono’ che Mattarella aveva espresso nell’ottobre scorso in un messaggio inviato al vicepresidente del Comitato ’Una statua per Gigi Riva’, Giovanni Dore, in occasione dell’inaugurazione del murale dedicato all’attaccante del Cagliari e della Nazionale presso lo Stadio Amsicora. “Gigi Riva - scrisse allora il Capo dello Stato - ha scelto di essere sardo, di condividere i valori identitari ed umani di questa terra. Il rapporto intenso di Gigi Riva con la Sardegna è cresciuto nel tempo sino a fare di essa la sua casa, non solo scegliendo di giocare solo nella squadra del Cagliari per tutto il periodo del suo impegno professionale, ma decidendo di continuare a vivere nell’Isola anche dopo il termine della sua attività sportiva. Fondamentale il suo ruolo di calciatore nella Nazionale italiana e successivamente di dirigente quando la Squadra azzurra conquistò la vittoria nei mondiali di calcio del 2006”. “Gigi Riva, oltre ad essere un grande campione e un indimenticabile protagonista del calcio italiano, rappresenta - affermò ancora Mattarella in quell’occasione - un esempio di lealtà sportiva, una testimonianza straordinaria per le nuove generazioni di come debba intendersi lo sport, di come il ’calcio giocato’ possa essere un esempio di quei valori che sono determinanti nel rendere un eccellente giocatore anche un grande uomo”.

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