Regionali, il centrodestra supera lo scoglio Sardegna. Forza Italia ora non molla su Bardi
Dopo la Sardegna, il nodo Basilicata agita il centrodestra. Il tetris della scelta dei candidati presidenti per le elezioni regionali di quest'anno crea più di un patema nella maggioranza di governo. Forza Italia punta a non mollare sull'azzurro Vito Bardi, presidente lucano in scadenza. "Per quanto ci riguarda Bardi non è in discussione. Noi non abbiamo fatto nessuna polemica sulla Sardegna e tanto meno su Bardi, e non abbiamo chiesto a nessuno di andarsene", sbotta il vicepremier e segretario nazionale di FI, Antonio Tajani, dopo le tensioni con la Lega, che ha ormai rinunciato all'eventuale riconferma dell'uscente Christian Solinas. Da Brescia, alla vigilia di una batteria di congressi provinciali in Lombardia, tra cui quello di Milano, il numero uno del partito fondato da Silvio Berlusconi rimarca: "Noi di Forza Italia siamo determinanti all'interno di questa maggioranza, che grazie al nostro lavoro è riuscita a difendere la casa in più di un'occasione". E ancora: "Rivendichiamo la nostra identità anche all'interno dell'alleanza ma questo non significa andare in rotta di collisione con i nostri alleati. Siamo una coalizione, non siamo un partito unico, siamo diversi e siamo fondamentali per l'alleanza e per il governo di questo Paese, perché la nostra credibilità internazionale ha permesso all'Italia di contare di più in Europa e nel mondo".
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D'altronde, anche la sfida delle europee si inserisce nel puzzle elettorale del 2024. E in questo senso il 'no' di Forza Italia ad Afd e Marine Le Pen, alleati sovranisti della Lega, è arcinoto. Dal Carroccio il leader e altro vicepremier, Matteo Salvini, vede il bicchiere mezzo pieno: "L'obiettivo è il centrodestra unito e vincente ovunque". Anche se il numero due del partito di via Bellerio, Andrea Crippa, non risparmia bordate: "Con i giochi di forza non si va lontano. Mentre col senso di responsabilità e l'attenzione alle competenze e capacità possiamo continuare a vincere. Ora noi abbiamo fatto un gesto di responsabilità verso la coalizione, per tenere il centrodestra unito. Il nostro senso di responsabilità è dimostrato dai fatti. Adesso ci aspettiamo che anche gli altri lo abbiano, non mettendo al centro gli interessi dei partiti". Il che porta a costruire un'ipotesi alternativa a Bardi che - a quanto trapela da fonti parlamentari - non dispiacerebbe neppure a a FdI: individuare un candidato civico sostenuto da tutta la coalizione.
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Tornando alla Sardegna, Alessandra Zedda, ex vicepresidente e assessora della giunta Solinas, scesa in campo come candidata indipendente pur restando iscritta a Forza Italia, ritira la sua candidatura e annuncia che appoggerà la corsa di Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari di Fratelli d'Italia, che ormai ha anche incassato il via libera leghista. Nella maggioranza resta aperto anche il fronte sul terzo mandato. Un passo alla volta, però. Il Carroccio punta a quello per i governatori, con l'obiettivo di 'blindare' Luca Zaia, in Veneto e, intanto, su quello per i sindaci dei piccoli Comuni, fino a 15 mandati. "Credo che porre un limite al mandato - ribadisce Salvini - sia una limitazione della democrazia. Noi parlamentari non abbiamo limiti, noi ministri non abbiamo limiti ai mandati e quindi perché un governatore o un sindaco dovrebbe averne? Alla fine sono sempre i cittadini che decidono. Quindi, per me è sempre meglio che siano i cittadini e non una norma nazionale a decidere da chi essere amministrati".
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