L'Anpi paragona la Shoah alla guerra israeliana nella Striscia di Gaza
Un paragone che va ben oltre l'azzardo. Che supera i confini della decenza, del pudore e del rispetto. Per la verità storica. Un'iniziativa offensiva, organizzata nel giorno simbolo della tragedia di un popolo. L'Anpi di Bagno a Ripoli, ridente cittadina ad un passo da Firenze, ha avuto la brillante di idea, insieme ad altri soggetti, di accostare la Shoah all'attuale conflitto a Gaza. E di presentare un'iniziativa denominata «Mai più: 80 anni fa lo sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti - Oggi il genocidio del popolo palestinese da parte dello stato di Israele». Tra gli interventi previsti al circolo di Antella (una frazione di Bagno a Ripoli) anche quello dell’imam Izzedin Elzir. Ma al peggio, si sa, non vi è mai fine. E così i promotori hanno deciso di presentare l'incontro il prossimo 27 gennaio. Ovvero nel Giorno della Memoria. «Si intende mettere sullo stesso piano la Shoah con la attuale situazione di Gaza, finendo per svilire in modo inaccettabile il ricordo dello sterminio di sei milioni di ebrei ad opera del regime nazista – ha affermato Kishore Bombaci, presidente dell'associazione Amici di Israele di Firenze -. Quello messo in atto dai nazisti è un unicum nella storia. Mischiare quell'evento con la guerra di Gaza denota quanto meno ignoranza rispetto alla storia e rispetto al presente, oltre a essere una strumentalizzazione orrenda della tragedia del popolo ebraico». «Stupisce - continua Bombaci ma non troppo che tale prospettiva venga assunta dall'Anpi che probabilmente dimentica (o fa finta di dimenticare) che fu la Shoah ad essere un vero e proprio genocidio».
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Che tra l'Anpi e il mondo israelita non sia mai corso buon sangue non è una novità. Basti pensare che, ogni 25 aprile, la Brigata Ebraica viene sempre contestata. In particolar modo, a Milano. Profondo rammarico per una scelta così paradossale è stato espresso anche dall'esponente di Italia Viva, nonché sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini. «Siamo sconcertati e in profondo e totale disaccordo per un accostamento che purtroppo sembra avere il sapore della provocazione fine a se stessa e soprattutto lede il ricordo delle vittime della Shoah, non contribuendo certamente a supportare la causa del popolo palestinese». Critico anche il consigliere comunale fiorentino, Emanuele Cocollini. «Ma mai più cosa? Non ci stupiamo certo del comportamento dell’Anpi. Il vero fatto grave è che all’evento a intervenire sia proprio l’imam Izzedin Elzir, nel giorno in cui come leader religioso avrebbe il dovere di pregare per quanti furono vittime della follia nazista, e non certo di difendere chi oggi paga le conseguenze di un’aggressione figlia della stessa follia».
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Nel pomeriggio di ieri è giunta anche la nota di Marco Carrai, console onorario di Israele per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia. «Vorrei ricordare che mentre la brigata ebraica era al fianco della resistenza italiana nella lotta all’antifascismo il Gran Mufti di Gerusalemme era alleato di Hitler in Palestina e persecutore degli ebrei. Solo come memoria storica visto che di questo stiamo parlando. Speroche tutte le istituzioni prendano una netta e chiara posizione contro questo ulteriore sfregio alla memoria e al popolo ebraico».
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