Alluvioni, il patto Meloni-von der Leyen: "Fondi Pnrr per prevenzione"
Di nuovo in Emilia Romagna, insieme, «per portare risposte concrete» a otto mesi dalle alluvioni che nel maggio scorso hanno devastato la regione. Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen si sono date appuntamento a Forlì per presentare la nuova misura da 1,2 miliardi "liberata" dalla revisione del Pnrr italiano e destinata alle aree colpite. Risorse che, ha sottolineato la premier dopo un bilaterale di quasi un’ora con la presidente della Commissione europea nella sede del municipio, «oltre a garantire la messa in sicurezza delle zone esposte a rischio idrogeologico, consentiranno di portare anche avanti azioni di risanamento ambientale, mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, garantendo un livello più elevato di controllo, di gestione del rischio di alluvione». «Con queste risorse - ha aggiunto - facciamo ricostruzione, ma anche una cosa altrettanto importante, più importante se vogliamo, che è la prevenzione rispetto a eventuali ulteriori eventi di questa natura». Meloni ha poi ringraziato von der Leyen, tornata in Emilia Romagna «con risultati molto importanti che abbiamo costruito insieme in questi mesi. Quando siamo stati qui l’ultima volta, la presidente della Commissione portò la solidarietà europea, ma anche il suo impegno a non lasciare sole queste terre, e il fatto che sia di nuovo qui oggi quando noi possiamo presentare i risultati di quell’impegno è secondo me un simbolo di grande serietà e concretezza». La premier ha posto quindi l’accento sulla revisione del Pnrr, «una cosa che si diceva non fosse possibile, ma che invece non solo era possibile ma era doverosa tenuto conto del mutato contesto in cui ci troviamo ad operare». La ricostruzione e la prevenzione delle zone alluvionate, inserita tra gli obiettivi del Pnrr, porterà con sé una conseguenza «molto importante», ha evidenziato Meloni facendo riferimento al cronoprogramma che «prevede l’individuazione di tutti gli interventi puntuali entro il terzo trimestre del 2024, l’aggiudicazione di tutti gli appalti entro il secondo trimestre del 2025, e il completamento del 90% delle opere entro la fine del 2026. Questo vuol dire dover lavorare, e lavorare velocemente». Nel corso del bilaterale Meloni e von der Leyen hanno affrontato anche i temi che saranno all’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo del 1° febbraio, quando a Bruxelles si tornerà a discutere della revisione del bilancio pluriennale, del sostegno all’Ucraina e delle risorse per la migrazione.
E proprio parlando di quest’ultimo dossier, Meloni ha ringraziato la presidente della Commissione Ue perché «ha capito molto prima di tanti altri» l’approccio italiano sul tema che punta a «lavorare sulla dimensione esterna, piuttosto che pensare di risolvere il problema quando arriva in Europa». La premier ha inoltre annunciato che domenica 28 gennaio anche von der Leyen sarà a Roma per partecipare alla conferenza Italia-Africa che si terrà il giorno successivo nell’Aula del Senato e in cui sarà presentato il Piano Mattei. Attraverso un post su X anche von der Leyen ha voluto ringraziare la premier («incontro molto costruttivo, non vedo l’ora di continuare a lavorare insieme»), aggiungendo che nel faccia a faccia si è affrontato anche il discorso legato alla presidenza italiana del G7. Nel corso delle dichiarazioni congiunte, invece, aveva confessato che «è molto commovente per me tornare in Emilia Romagna perché ricordo vividamente la visita dell’anno scorso e non dimenticherò mai la devastazione che queste orribili alluvioni costarono. Voglio dirvi dal profondo del mio cuore che resteremo al vostro fianco per tutto il tempo necessario. Vogliamo aiutarvi a mettervi in piedi. ’Tim botà, l’Europa rimane con voi». Prima di spostarsi a Forlì, al mattino Meloni si è recata a Bologna (dove è stata ’accoltà da gruppo di studenti e contestatori che hanno esposto alcuni striscioni con sopra scritto ’Meloni basta passerellè e ’Non sei la benvenutà) per la cerimonia in cui è stato firmato col governatore Stefano Bonaccini l’accordo per lo sviluppo e la coesione tra il governo e l’Emilia Romagna. Accordo che, ha illustrato la premier, «mobilita» 687 milioni di euro che serviranno a finanziare 92 progetti ritenuti strategici per la Regione. «Il nostro obiettivo - ha concluso la presidente del Consiglio - è trasformare l’Italia da nazione che spesso è stata considerata fanalino di coda nell’utilizzo dei fondi europei a una nazione che possa diventare modello nell’utilizzo di questi fondi».