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Europee, la candidata Schlein stroncata dai sondaggisti: "Finisce 6-0 6-0"

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Quanto pesa una candidatura in prima persona del leader sul risultato delle elezioni europee? Giorgia Meloni ed Ellly Schlein stanno valutando l’opportunità, con la segretaria del Pd che viene frenata da diverse anime del partito. Dopo Romano Prodi e Stefano Bonaccini, anche De Micheli ha espresso la sua contrarietà. Ma cosa ne pensano i sondaggisti? Conviene o no, alla dem come alla premier? A raccogliere le opinioni dei sondaggisti è Repubblica. Per Antonio Noto quelle di Meloni e Schlein sono "situazioni differenti perché sono elettorati differenti". Quello del Pd, più "ideologico, non apprezza le candidature di bandiera. Nel Pd c’è un effetto Schlein più mitigato". Invece "il marchio Meloni è molto più forte del marchio FdI", e pertanto la leader di FdI "verrebbe premiata e candidarsi sarebbe l’unico modo per superare il risultato delle Politiche".

 

Per Alessandra Ghisleri, a capo di Euromedia Research conviene sempre correre perché "quando hai un candidato leader hai la possibilità di costituire un richiamo molto forte, come faceva Silvio Berlusconi". C'è poi un messaggio politico, per Meloni candidarsi sarebbe equivalente a dire "il centrodestra sono io". Schlein invece deve dimostrare di essere più forte di Giuseppe Conte. Insomma, per Ghisleri la candidatura di Schlein "è più sfidante". Il fondatore di Swg,  Roberto Weber, non è ottimista sull'appeal della leader del Pd. Il suo "valore aggiunto" è "limitato", afferma, tanto da consigliarle di non candidarsi alle europee: "Dal punto di vista comunicativo non c’è partita. Il duello finisce 6-0 6-0 per Meloni". Gioco, partita, incontro. 

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