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Meloni, il centrodestra è unito: “Piena sintonia nonostante gli attacchi”

Pietro De Leo
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Non è una subordinata, ma la base del tutto: la compattezza della coalizione, i rapporti tra gli alleati di governo. «Allegato» decisivo di ogni conferenza stampa di qualsiasi presidente del Consiglio, per saggiare la tenuta dell’Esecutivo, e prevedere, attraverso di essa, le prospettive di azione. Il quadro che si ricava dal consuntivo della conferenza stampa restituisce piena solidità al centrodestra. Dopo un anno in cui la congiuntura, e l’esiguità degli spazi di manovra per adottare le scelte, hanno premuto ovviamente anche sugli equilibri e le dinamiche interne. Alle soglie di un’agenda delle prossime scadenze elettorali, che impone una sintesi da tradurre così: qualcuno dovrà rinunciare a qualcosa, ricalibrare le istanze, regolare in modo diverso gli obiettivi. E comunque, dice Giorgia Meloni, «noi siamo famosi per le discussioni che sono anche accese ma anche per risolverle. Tra persone che si parlano chiaro e hanno i rapporti di reciproca lealtà e fanno un percorso insieme è normale quando non si è d’accordo che lo si dica, sapendo che si dice per risolvere». E anzi, invoca quanto prima un confronto per scegliere le candidature in vista delle prossime elezioni amministrative e regionali (c’è il nodo Sardegna, per esempio, che continua a creare qualche pensiero).

 

 

In ogni caso, per quanto riguarda la coalizione, «sono molto contenta di quello che abbiamo costruito e non sono neanche preoccupata delle elezioni europee, che sono proporzionali e tendono a sottolineare le differenze». Tuttavia, niente «competizione interna». È chiaro che la campagna elettorale avrà le sue dinamiche e sarà difficile non intravvedere l’accento sulle rivendicazioni reciproche. E però spenti i microfoni dell’Auletta dei gruppi della Camera, dove la premier ha parlato con i giornalisti, arrivano le reazioni nel campo d’appartenenza, che sono tutte positive. La Lega nel primo pomeriggio dedica una nota al commento della conferenza stampa. «Dall’autonomia alle riforme, passando per il taglio delle tasse, il garantismo, la giustizia e la tolleranza zero per gli estremismi religiosi denunciati dalla Lega come accaduto a Monfalcone. Giorgia Meloni conferma a tutto campo la compattezza della maggioranza e la piena sintonia nonostante fango, attacchi e falsità». L’allusione, par di capire, è all’offensiva politico-mediatica contro Matteo Salvini per via dell’inchiesta sulle commesse Anas, che coinvolge Tommaso e Denis Verdini. A sera, poi, fonti leghiste si pronunciano sulle scadenze con le urne, confermando «la propria assoluta determinazione affinché la coalizione sia compatta per avere successo in tutti i prossimi appuntamenti elettorali. Squadra che vince non si cambia».

 

 

Pollice alzato, poi, anche da Forza Italia. Qui, il capogruppo alla Camera Paolo Barelli esprime «apprezzamento e condivisione per le parole arrivate dal Premier Giorgia Meloni sull’azione di governo». E aggiunge: «Il nostro Esecutivo segue una rotta precisa, che ha consentito di dare sostegno concreto alle fasce più deboli e di rafforzare i comparti strategici del nostro Paese». Il presidente dei senatori azzurri Maurizio Gasparri, dal suo canto sottolinea: «La Meloni ha dato risposte chiare ed esaurienti su tutti i temi. Dall’elezione diretta del premier ai temi della concorrenza e dell’Europa, dagli scandali Pd-Degni alla Corte dei Conti, alla invadenza di Giuliano Amato. Un governo con le idee chiare che andrà avanti a lungo». Plauso poi arriva anche da alcuni esponenti del governo, per quanto riguarda i singoli dossier. Il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli sottolinea: «Bene ha fatto il presidente Meloni a rimarcare che l’autonomia non toglie niente a nessuno». E il vicepremier Antonio Tajani: «Sono soddisfatto che il presidente del Consiglio nella conferenza stampa abbia toccato il tema della riduzione della pressione fiscale e delle privatizzazioni, che sono temi che stanno particolarmente a cuore a Forza Italia». «Serve avere una forza politica come la nostra al governo perché questi temi diventino fondanti dell’azione» e «troviamo orecchie attente da parte di Meloni», ha concluso.

 

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