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Governo, tutte le sfide di Meloni nel 2024: Mes, G7 ed elezioni Europee

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Mes, patto di stabilità, legge di bilancio, elezioni europee, i conflitti internazionali tra Ucraina e Medio Oriente, ma anche i rilievi di Sergio Mattarella alla legge sulla concorrenza e gli ultimi casi dell’inchiesta sulle commesse Anas e dello sparo alla festa di Capodanno di Andrea Delmastro a Biella. Tra sfide future e bilanci del primo anno di governo, Giorgia Meloni si prepara alla conferenza stampa di fine anno, diventata di inizio anno, per indisposizione della premier. Il 4 gennaio, il presidente del Consiglio è, infatti, atteso alle 11 al tradizionale incontro organizzato dall’ordine dei giornalisti nell’aula dei gruppi parlamentari a Palazzo Montecitorio. Dopo i giorni di riposo dovuti alla sindrome otolitica di cui è affetta (che ha imposto un rinvio della conferenza dal 28 dicembre al 4 gennaio; dopo il primo rinvio dal 21 al 28 per influenza), la leader di Fratelli d’Italia è al lavoro con il suo staff per preparare l’incontro con i cronisti. Ed è naturale che i temi di attualità siano in cima ai dossier in esame.

 

 

Manca, per esempio, un pronunciamento di Meloni sulla bocciatura della ratifica delle modifiche al Mes e sulle conseguenze che la decisione - fondamentali i ’no’ di FdI e Lega - potrebbe avere sui delicati equilibri europei. Come è attesa una valutazione del premier sul nuovo patto Ue, che non prevede per i Paesi membri ricollocamenti forzati dei migranti ma contributi finanziari. E sulle ’correzioni’ di bilancio cui l’Italia con tutta probabilità andrà incontro in seguito alle regole del nuovo patto di stabilità. Per quanto riguarda la stretta attualità, i casi dell’inchiesta sulle commesse Anas e dello sparo alla festa di Delmastro hanno poi dominato le pagine di politica di questi giorni. Sui due casi, pur diversi e distanti, Meloni dovrebbe ribadire la posizione, abbastanza simile, fatta trapelare nei giorni scorsi da Fratelli d’Italia: ovvero che non si tratta di temi che riguardano il governo e la politica. Nell’inchiesta sulle commesse Anas, nessun politico è indagato, il vice premier leghista Matteo Salvini non è coinvolto e l’orientamento è di «attendere gli sviluppi giudiziari», si è fatto sapere da via della Scrofa, respingendo le richieste di informativa in Aula avanzate dalle opposizioni. Mentre, per quanto riguarda Biella, l’episodio in cui è rimasto coinvolto il deputato di FdI Emanuele Pozzolo non avrebbe fatto piacere alla premier, la quale dovrebbe però ribadire che si tratta di un incidente «senza alcuna rilevanza politica», un «fatto di cronaca sul quale le autorità competenti faranno le dovute verifiche per accertare le responsabilità».

 

 

Sul tema immigrazione, Meloni da tempo riconosce che i risultati ottenuti «non sono quelli che ci si attendeva». Per quanto riguarda le nuove regole Ue, ci si attende, invece, che la leader di FdI ribadisca che l’accordo raggiunto rappresenti un «compromesso di buonsenso», che «per l’Italia risulta migliorativo rispetto alle condizioni del passato», perché con «regole meno rigide e più realistiche di quelle attualmente in vigore, che scongiurano il rischio del ritorno automatico ai precedenti parametri, che sarebbero stati insostenibili per molti Stati membri». A Palazzo Chigi, il bilancio di questo anno di governo è positivo. Ultra positivo sul piano internazionale: si è passati da una situazione iniziale di prudenza e scetticismo - si fa notare - a uno scenario in cui la premier si è imposta nei maggiori consessi internazionali, anche grazie a 47 trasferte all’estero, durante le quali ha toccato, da dicembre 2023, 34 Paesi. L’attenzione di Palazzo Chigi allo scenario internazionale ed europeo inevitabilmente si accentuerà nei mesi a venire, con l’avvio della presidenza italiana del G7, l’avvicinarsi del voto europeo del 6-9 giugno, e gli importanti dossier e appuntamenti internazionali, come i conflitti in corso e le presidenziali Usa.

 

 

Ma gli occhi di Meloni sono rivolti soprattutto in Italia e sulla tenuta della sua maggioranza in vista delle Europee. A Palazzo Chigi sono consapevoli che i prossimi mesi saranno dominati da una campagna elettorale in cui ogni partito della coalizione tenderà a fare il proprio ’interesse’, cercando di capitalizzare i consensi, anche a scapito anche degli alleati, vista la legge elettorale proporzionale. L’auspicio è che la campagna non abbia troppe ripercussioni sull’efficienza del governo e sulla rapidità dell’approvazione dei provvedimenti. Per quanto riguarda infine, i rilievi fatti dal capo dello Stato nel promulgare la legge sulla concorrenza, per FdI si è espresso Riccardo Zucconi a sottolineare «come sempre è utile e opportuno ascoltare i rilievi del presidente della Repubblica con il dovuto rispetto e la debita considerazione». «Il governo Meloni è intervenuto, anche in questo campo, con serietà e rispetto delle normative nazionali ed europee - ha tenuto a far notare -, sanando intanto alcune disparità normative che si erano create nel campo del commercio ambulante, un settore purtroppo oggettivamente in crisi, che rischia di scomparire e per il quale invece non mancano certo gli spazi per la concorrenza».

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