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Governo, Meloni tende la mano alle imprese: fisco alleato e non vessatore

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Un fisco "alleato delle imprese e "non nemico o vessatore". Il premier Giorgia Meloni sceglie una platea sensibile al tema per tornare a parlare di tasse e della riforma fiscale. Dopo le polemiche sul "pizzo di Stato" da lei richiamato in un comizio elettorale durante le recenti amministrative, dopo la bufera innescata dalle parole del Guardasigilli Carlo Nordio sull'imprenditore onesto che "non può pagare tutte le tasse", il presidente del Consiglio si rivolge proprio agli imprenditori - nello specifico a quelli dell'edilizia - per chiarire la linea del governo.

 

 

Nel messaggio video inviato all'assemblea nazionale dell'Ance, l'Associazione nazionale dei costruttori edili, Meloni si limita a dire che "con la delega fiscale vogliamo costruire un fisco alleato di chi fa impresa e produce ricchezza, non un fisco nemico, quasi vessatore". Ma inserisce il messaggio in un ragionamento più ampio, in una filosofia di fondo che ispira anche altri provvedimenti, come il nuovo Codice degli appalti: "Non si può partire da un principio di colpevolezza verso tutti, come è stato per troppe volte, in cui grava sulle spalle delle imprese e delle persone per bene l'onere di dimostrare di essere tali. Noi abbiamo ribaltato questo paradigma nel Codice degli Appalti e intendiamo farlo anche in tante altre riforme strategiche che il Governo sta portando avanti e che sta attuando”. Anche il ministro della Giustizia Nordio si difende, biasima le "reazioni talvolta bizzarre che alterano il pensiero di chi lo esprime" e nega di aver "legittimato l'evasione fiscale, cosa che purtroppo è stata riportata anche in Parlamento da una autorevole rappresentante che purtroppo non aveva letto il mio intervento". Il riferimento abbastanza chiaro è alla segretaria del Pd Elly Schlein, che però insiste e attacca ancora il Guardasigilli: "Noi crediamo che sia grave avere a ripetizione affermazioni di membri del Governo che sostanzialmente legittimano l'evasione fiscale" e "vorrei che il Governo smentisse".

 

 

Tornando all'Ance, Meloni ne approfitta anche per toccare due punti che considera fin qui qualificanti dell'azione di governo. Il primo riguarda il Codice degli appalti, "che ha introdotto innovazioni importanti per un settore fondamentale. La più importante di quelle innovazioni è soprattutto immateriale: è la fiducia. Questo Governo si fida di chi fa impresa e di chi vuole lavorare" e vuole "garantire alle aziende tempi e costi certi". Il secondo si risolve in un ennesimo affondo sul Superbonus da parte della premier, che prende dunque di petto un altro tema all'attenzione i costruttori: "Stiamo lavorando - assicura - per risolvere un problema che abbiamo ereditato da una politica approssimativa, che ha portato migliaia di crediti incagliati" e "che ha drenato risorse superiori a quanto era stato previsto. E ha inevitabilmente richiesto da parta nostra dei correttivi".

 

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