Incidente Casal Palocco, Salvini chiede la linea dura: nessuna tolleranza
«Ritiro della patente a chi uccide al volante sotto effetto di stupefacenti. Nessuna tolleranza, la droga è morte». Matteo<ET>Salvini interviene così dopo l’incidente mortale di Casal Palocco, a Roma, dove ha perso la vita un bambino di cinque anni, a bordo dell’auto che si è scontrata con una Lamborghini dove viaggiavano quattro giovani YouTuber. Il ragazzo alla guida è risultato positivo alla cannabis. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti annuncia il disegno di legge sul nuovo codice della strada che sarà pronto entro la fine del mese. L’obiettivo è far sì che fatti simili si ripetano sempre meno. «In queste ore, penso solo a quell’angioletto di cinque anni che non c’è più, alla mamma e alla sorellina ferite, al dolore indicibile di quel papà di fronte alla scena straziante di un incidente insensato che ha distrutto un’intera famiglia - dice Salvini - È mio dovere di ministro, ed è dovere di tutti i legislatori, a prescindere dalle appartenenze politiche, fare tutto il possibile per prevenire queste tragedie: è e sarà il mio impegno».
Intervistato su Rai 2, il ministro spiega quali sono le tre principali novità che saranno inserite nel ddl che verrà licenziato dal governo entro la fine del mese. Primo: «Per i neo patentati riportare a tre anni il tempo che deve passare per poter guidare macchine di una certa cilindrata. Adesso, teoricamente, dopo un anno che hai la patente puoi guidare la Porsche, la Ferrari o il fuoriserie. Poi per i primi tre anni per guidare non devi bere assolutamente niente». Secondo: «Vale per i diciottenni, per i cinquantenni e per i settantenni, stiamo inserendo» nella nostra proposta «una sospensione magari anche breve, una settimana, dieci giorni, della patente di guida per chi viene beccato alla guida telefonando, chattando, curiosando, navigando, perché una delle principali cause di incidente è la distrazione, l’uso del telefonino alla guida». Terzo: «Per chi è recidivo e causa reiteratamente danni e morti sulla strada, e viene beccato a guidare ubriaco o drogato, tu la patente non la vedi più». È il cosiddetto «ergastolo della patente»: chi verrà sottoposto a questa sanzione non potrà mai più tornare al volante.
Salvini riconosce che al di là degli interventi legislativi «non posso prevedere che ci siano degli imbecilli che guidano ininterrottamente per due giorni mettendo a rischio la loro vita e quella degli altri». Comunque, «dovrebbero chiudere le pagine social di questi sciocchi». Che il fenomeno vada affrontato non solo sul fronte delle sanzioni lo sostiene anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «È un tema molto grave dove i problemi di carattere operativo e di repressione si intrecciano con la prevenzione, ci stiamo lavorando con il ministro Salvini. Noi riteniamo che all’azione di prevenzione e repressione, però, vada affiancata una consistente azione di carattere culturale e divulgativa su quelli che sono i rischi che si corrono con certi comportamenti».