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Rai, l'ad Roberto Sergio sull'addio di Fabio Fazio e Lucia Annunziata

Luca De Lellis
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Per Fabio Fazio e Lucia Annunziata non era possibile far altro se non accettare la loro scelta. Sembra spiegare questo il nuovo amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio. Nel suo intervento in commissione di Vigilanza, in cui presenziava anche la presidente dell’azienda Marinella Soldi, l’ad ha rotto il silenzio sulle due dipartite che più hanno fatto discutere nello stravolgimento seguito al cambio di governo. “L’approccio che ci muove è tutto fuorché ideologico”, ha voluto precisare, per poi proseguire nelle sue delucidazioni: “Mi riferisco all’annuncio di una professionista del calibro di Lucia Annunziata che spiace abbia voluto privare i cittadini utenti, che sono i nostri azionisti di ultima istanza, del suo punto di vista. Fosse stato necessario, ma non lo è stato, avremmo difeso il suo spazio. E per quanto riguarda il conduttore di Che Tempo Che Fa? Beh, “non posso citare Fazio, perché lui aveva già deciso prima che mi insediassi di cimentarsi altrove”.

 

 

 

Nei giorni di fuoco che si sono susseguiti nel periodo di rivoluzione anche dei vertici Rai, il timore tra i telespettatori riguardava anche un possibile smantellamento di Report. Sergio, durante il suo discorso, ha parlato anche della trasmissione di Sigfrido Ranucci, confortando gli italiani: “Nessuna trasmissione di inchiesta sarà soppressa”. Un altro tema affrontato dal nuovo dirigente del servizio pubblico, con tanto di frecciatina finale, riguarda un cardine della Costituzione, vale a dire il pluralismo dell’informazione: “La Rai deve essere di tutti, non può fare a meno di essere di tutti, pena l’incompatibilità con i dettami costituzionali e il venir meno della sua universalità. Ne consegue che, per un verso, non può escludere alcuno e, per altro verso, non può essere appannaggio solo di alcuni”. E sul canone Rai, che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha sostenuto di voler eliminare, ecco il commento dell’ad: “Chiederemo domani un appuntamento con il ministro, immaginiamo che il 2024 sia riscosso come ora, se ci arriverà una comunicazione formale ne prenderemo atto e ne discuteremo”.
 

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