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Gentiloni non boccia il governo sul caso Corte dei Conti: altra batosta per la sinistra

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Paolo Gentiloni gela la sinistra. “Sull’aumento di autoritarismo del governo, è bastato un solo giorno. Il braccio di ferro per limitare il ruolo della Corte dei Conti ne è un'ulteriore prova”. Parlava così pochi giorni fa Romano Prodi, ex leader della sinistra, in merito alle mosse del governo sul Pnrr. Le parole del professore bolognese sono state cavalcate da una grande fetta del Pd - di oggi e del passato - ma non trovano alcun riscontro a livello europeo. Il commissario Ue all’Economia Gentiloni, intervistato da Skytg24, ha infatti evitato qualsiasi rimbrotto all’esecutivo guidato da Giorgia Meloni: “La decisione del governo italiano sui controlli della Corte dei Conti sul Piano nazionale di ripresa e resilienza non viene commentata particolarmente a Bruxelles né in termini positivi né negativi, fa parte di una scelta del governo e del Parlamento italiano”.

 

 

Gentiloni si è poi espresso sui fondi del Pnrr: “È chiaro che da parte della Commissione europea c’è il massimo della flessibilità possibile, non solo per buona creanza ma per evitare soprattutto in Paesi con piani importanti che non ci siano ritardi eccessivi, questo è nel nostro interesse. Massimo di flessibilità - ha proseguito l’ex premier - vuol dire anche che se da parte delle autorità italiane c’è l’interesse a cominciare a ragionare in modo dettagliato sulla rata prossima del mese di giugno, che è alle porte, concentriamoci su quella. C’è una disponibilità della Commissione a dire ‘ok, guardiamo alla quarta rata’ ma dobbiamo anche guardare al più presto all’insieme della rimodulazione, senza aspettare l’ultimo momento”. Nessuna preclusione a delle modifiche al piano.

 

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