Il presidente dell'associazione vittime della strage di Bologna: "Colosimo come Messina Denaro"
«Tanto valeva mettere alla presidenza della Commissione Antimafia direttamente Matteo Messina Denaro. La scelta di Chiara Colosimo è un bruttissimo segno, perché le sue relazioni con l’ex Nar Luigi Ciavardini, di qualsiasi natura siano, sono gravi». Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980, si è scagliato contro la nomina di Chiara Colosimo alla presidenza della Commissione Antimafia. Capiamo l’amarezza di Bolognesi ma il paragone appare un po’ azzardato. Chiara Colosimo è una donna di 36 anni impegnata, fin da giovanissima, in politica. Tanto da essere eletta consigliere regionale a soli 32 anni diventando anche presidente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. Quando viene eletta a Montecitorio diventa componente della 12esima Commissione Affari Sociali e segretaria dell’Ufficio di presidenza della Camera.
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Insomma è una politica navigata che, come tutti gli altri parlamentari, ha diritto a essere eletta come presidente di una Commissione. Sulle sue amicizie «scomode» in realtà lei stessa ha spiegato che quella foto incriminata in cui si vede ritratta insieme all’ex Nar Luigi Ciavardini. «Ciavardini non è un amico. Ho conosciuto Ciavardini nell’ambito di iniziative con l’associazione gestita da sua moglie, nelle quali ovviamente c’era anche lui. Era il mio primo mandato da consigliera regionale del Lazio 2010-2013. Non ho problemi a dichiararlo l’art. 27 della Costituzione parla di funzione rieducativa della pena e di reinserimento dei detenuti. Sono rimasta sorpresa anche io e capisco che la foto possa dare l’impressione di un certa confidenza, in effetti non è una posa istituzionale. Io davvero non ricordo con precisione in quale occasione sia stata scattata, saranno passati circa 10 anni. Io quella foto non ce l’ho, forse l’hanno fatta dopo una sfilata di un’associazione che fa abiti cuciti dalle detenute. In ogni caso sono certa che fosse un’occasione pubblica».