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Emergenza Emilia Romagna, il governo prepara il decreto

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Sono attese per domani le prime misure del governo per iniziare a fronteggiare l'emergenza maltempo che ha martoriato l'Emilia-Romagna. Una giornata di lavoro per la premier Giorgia Meloni dedicata all'ottimizzazione dei provvedimenti, come annunciato al termine della visita in Romagna di domenica, da portare nel Cdm di martedì. La riunione a Palazzo Chigi sarà seguita da un altro incontro con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, le associazioni di impresa e i sindacati: un'occasione per stabilire anche quali siano le priorità da cui partire in ottica ripartenza.

Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, anticipa che "domani presenteremo un primo pacchetto di sostegno all'interno del decreto emergenza che prevederà, mi auguro, la sospensione dei mutui, la rateizzazione degli oneri fiscali e soprattutto l'attivazione del Fondo di garanzia che, a nostro avviso, debba essere il massimo che ci è consentito dalle norme europee sugli aiuti di Stato". "Questo - aggiunge - sarà un primo pacchetto di interventi. Poi successivamente, quando si farà un censimento effettivo dei settori e delle aree e delle aziende più colpite, potremo intervenire con misure più appropriate e mirate".

Anche il Mit si sta concentrando sull'emergenza maltempo. Gli uffici del ministero guidato da Matteo Salvini sono al lavoro anche per sbloccare "al più presto" 1,5 milioni di euro per interventi di "rapida realizzazione sul territorio" come pulizia, ripristino e messa in sicurezza di alcune strade, con "fari accesi" sui piccoli Comuni.

"La popolazione emiliano-romagnola - sottolinea il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti - è tosta, non si arrende, sta spalando mattina e sera, però ha bisogno ovviamente del blocco delle scadenze fiscali, ha bisogno di aiuti urgenti". "Dal punto di vista di strade, autostrade e ferrovie - prosegue - stiamo correndo come matti per riaprire in sicurezza il prima possibile". Insomma, "conto che la giornata di domani sia un segnale di ripartenza, di speranza per la Romagna e per tutta l'Italia".

Sul fronte delle risorse, Meloni dopo la visita in Romagna ha aperto alla possibilità di attingere al Fondo di solidarietà dell'Unione europea. In ogni caso, "pare che sia difficile poter spostare i soldi del Pnrr a questa emergenza", dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, da Bruxelles. "Stiamo studiando tutte le misure necessarie per aiutare popolazioni e imprese", chiarisce il vicepremier. Per poi annunciare che domani sarà a Forlì "per incontrare le imprese che esportano al di fuori dell'Italia per vedere come possono essere sostenute in un momento di grande difficoltà attraverso le azioni di Ice, Simest e Sace".

È impresa complicata, comunque, la stima dei danni. "È ancora abbastanza impossibile. In questo momento ci sono solo le prime stime delle associazioni di categoria. Come si interverrà con forme di risarcimento è tutto da definire, abbiamo avuto dalla Regione Emilia-Romagna l'elenco dei Comuni da considerare alluvionati, circa 100", afferma il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.

"La Regione ci ha trasmesso una prima analisi, domani ci sarà il Cdm e successivamente anche un incontro con tutto il mondo produttivo e le rappresentanze dei lavoratori e sarà allora che sarà possibile avere un'idea più chiara di questo dato", gli fa eco il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida. A suo dire, ancora, "è utile ricominciare a parlare di manutenzione del territorio senza ideologismi" ed "è oggettivo che il mondo dell'agricolo e dell'allevamento spesso garantisce la manutenzione dell'ambiente".

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